domenica 28 febbraio 2010

CHI ROVINA IL TURISMO

Curzio Maltese, sul Venerdì di Repubblica del 19 febbraio scrive:

 

"Le spiagge italiane perdono una media del 15-20 per cento di presenze l'anno. Le eccezioni si contano sulle dita di una mano: le Cinqueterre e il Levante ligure, la Costiera, le Eolie e parte del Salento. Non per caso, zone risparmiate dalla speculazione edilizia. La prima ragione del crollo delle spiagge italiane è economica. Sono le più care del Mediterraneo. Ma l'altra è legata all'ambiente, all'inesauribile colata di cemento che continua a deturpare il paesaggio costiero.

L'albergo dell'amico delle amiche di Bertolaso costituisce un esempio da manuale. Un giorno, quando sarà finita la presente pagliacciata televisiva, bisognerà mettere mano ai problemi sospesi nella bolla del Berlusconismo. Fra questi la crisi del turismo. «Il turismo è il nostro petrolio» ama ripetere il premier, che poi manda in giro questi bei personaggi a incendiare i pozzi. Così come occorrerà occuparsi della prevenzione delle catastrofi, dell'edilizia antisismica, delle discariche. Speriamo di trovare per l'epoca qualcuno magari non telegenico, anche senza il giubbotto da pronto intervento, il berretto a trequarti e il piglio da eroe di telefilm, insomma uno vero".