di Delia Vaccarello
da www.unita.it
In difesa delle nozze si è costituito un comitato «Sì, lo voglio» al quale si può aderire firmando un appello collegandosi a www.affermazionecivile.it (sul sito le storie delle coppie).
Le prime firme sono di Rovasio e di Scalfarotto, ne seguono oltre 3500. I ricorsi presentati dopo il diniego hanno avuto in quattro casi l'esito sperato, cioè il rinvio alla Consulta per un parere. Illuminanti certi passaggi dell'ordinanza «storica» del tribunale di Venezia.
Un esempio? La legge 164 dell'82 relativa al cambiamento di genere per le persone trans ha, secondo i giudici veneziani, «profondamente mutato i connotati dell'istituto del matrimonio civile consentendone la celebrazione tra soggetti dello sesso biologico incapaci di procreare, valorizzando così l'orientamento psicosessuale della persona».
La legge che permette il cambiamento di genere e consente alle persone operate, che non possono avere figli, di sposarsi, ribadisce la separazione tra nozze e filiazione e apre la via alle nozze gay.
In attesa del 23 marzo domenica alle 17.30 ci saranno manifestazioni in molte città. A Roma l'appuntamento con le coppie, il popolo lgbt e i «solidali» è in piazza Santi Apostoli alle 17.30, si chiama «Primavera di una nuova era». Eventi a Bologna, Milano, Torino.
Tra i fondatori di Certi diritti e della campagna Affermazione civile, Gian Mario Felicetti si dice «agitatissimo ma sereno: Ho fiducia nella giustizia italiana e nelle Istituzioni, da sempre». Per lui si tratta di una vera e propria sfida. «Ho lanciato pubblicamente una scommessa: mi sposerò in Italia con il mio uomo entro Maggio 2012».