martedì 27 aprile 2010

CARISSIMO DUBBIOSO

come darti torto? Anch'io da cinquant'anni soffro questo disagio, ma non me ne sono ammalato né ho perso la fede.
Le madonne piangenti, gementi e terrificanti le ho messe alla porta con tutto l'arsenale devozionalistico e superstizioso: sindoni, apparizioni, diavoli, santi,veggenti, esorcisti, stregoni sacri. Ho sentito rinascere in me la fede quando ho distinto accuratamente tra Dio e apparato religioso. Con tutto il rispetto per le persone che l'istituzione ufficiale mena per il naso, ho cercato la strada che le Scritture e Gesù ci indicano.
Rispetto la scelta di chi è entrato nella chiesa valdese, a mio avviso più umana ed evangelica. Personalmente ritengo importante restare dentro la chiesa cattolica intesa come popolo di Dio per far crescere il dissenso e soprattutto una proposta diversa. In questa "permanenza" in dimensione ecumenica non ha più nessuna autorevolezza il vaticano.
E poi, carissimo Pietro, l'essenziale è cercare di vivere il Vangelo, seguire le tracce di Gesù. E' avvenuto uno "SCISMA GERARCHICO" nel senso che la gerarchia si è tagliata fuori dal popolo di Dio, dal sensus fidelium, dal cammino di gran parte dei credenti. Io, siccome mi sento chiesa-popolo, non voglio seguire questo partito scismatico e spero sempre che qualche gerarca ritorni alla chiesa e da burocrate diventi pastore.
Ma........sei mica matto a versare l'otto per mille alla chiesa cattolica......Ci sono tante possibilità sane e quindi occorre evitare di sostenere istituzioni patogene e oppressive.
Nel mio lungo ministero ho incontrato anche parecchie persone che mi hanno raccontato di aver visto madonne lacrimanti e sacri cuori trafitti o di sentire il diavolo. Ho sempre suggerito una cura efficace: lettura biblica seria, vita affettiva e sessuale serena, olio extravergine, verdura e frutta in abbondanza. Ho constatato che le madonne scomparivano e il sacro cuore trafitto diventava un Gesù di Nazaret sorridente.
Volevo solo dirti che Dio ci vuole umani, amanti della vita e capaci di accogliere la gioia tanto da diventare anche capaci di affrontare le numerose difficoltà che incontriamo per diventare persone coerenti e solidali nella nostra esistenza quotidiana.
Ti abbraccio forte.
                             don Franco