Reato di povertà.
Non è un caso che accada proprio in un paese con sindaco leghista, rientra perfettamente nella logica egoista del possesso, che non guarda in faccia a nessuno.
Poi magari si tratta del medesimo sindaco che ha sproloquiato per il mantenimento del crocifisso nelle scuole.
Intanto i bambini i cui genitori sono "sofferenti" nel versare la propria quota che da diritto al pranzo, vengono emarginati, espulsi durante l'ora del pranzo oppure nutriti a pane e acqua.
Questo compostamente è stato definito abominevole, ma il sindaco leghista deve guardare all'elettorato, ai voti, ai consensi e non può dare seguito ad un qualunque sentimento di correttezza e di giustizia.
Si dice che il pranzo a scuole è un servizio extra, non obbligatorio e quindi i genitori, giunta l'ora del "digiuno" dei propri figli, dovrebbero andare a ritirarli. Rimane integra la discriminazione che non è facile da spiegare ad adolescenti che vengono trattati come fastidiosi mendicanti.
Non si tratta di un n caso isolato o eccezionale, già le cronache ci avevano abituato a escalation leghiste con la definizione di "reato" il gesto di chiedere l'elemosina; reato che avrebbe dovuto prevedere la confisca del "corpo del reato" più la somministrazione di una multa.
Che il figlio ignorante di Bossi venga imposto all'elettorato e venga eletto consigliere regionale con 150.000 euro l'anno di appannaggio, risulta, così, un atto dovuto; così come la nomina del medesimo, più conosciuto come "la trota", nel consiglio di amministrazione dell'Ente Fiera di Milano, con diritto ad auto blu, rimborsi spese, benefit, e altri 150.000 euro annui "una tantum".
I fondi ci sono per questo nutrimento alla trota, mancano per il pranzetto di alcuni bambini, in un momento di socializzazione che si trasforma in un una ora eterna di volgare discriminazione che punisce il delitto più moderno: la povertà.
Rosario A. Roxas