martedì 13 aprile 2010

QUALCHE PAROLA SULL’ANIMA



L'anima la si ha ogni tanto.

Nessuno la ha di continuo

e per sempre.

Giorno dopo giorno,

anno dopo anno,

possono passare senza di lei.

A volte

nidifica un po' più a lungo,

solo in estasi e paura dell'infanzia.

A volte solo nello stupore

dell'essere vecchi.

Di rado ci da la mano

in occupazioni faticose,

come spostare mobili,

portare valige

o percorrere le strade con le scarpe strette.

Quando si compilano moduli

e si trita la carne,

di regola ha il suo giorno libero.

Su mille nostre conversazioni

partecipa ad una,

ed anche a questo non necessariamente,

poiché preferisce il silenzio.

Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,

smonta di turno, alla chetichella.

E' schifiltosa:

non le piace vederci tra la folla,

il nostro lottare per un vantaggio qualunque

e lo strepito degli affari, la disgustano.

Gioia e tristezza

non sono per lei due sentimenti diversi.

E' presente accanto a noi

solo quando essi sono uniti.

Possiamo contare su di lei

quando non siamo sicuri di niente

e curiosi di tutto.

Tra gli oggetti materiali

le piacciono gli orologi a pendolo

e gli specchi, che lavorano con zelo

anche quando nessuno guarda.

Non dice da dove viene

e quando sparirà di nuovo,

ma aspetta chiaramente simili domande.

Si direbbe che

così come lei a noi,

anche noi

siamo necessari a lei, per qualcosa.



Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano, 2009, pp. 593-595