La Corte Costituzionale "decide di non decidere" sui matrimoni gay: rigettati i ricorsi
14 04 2010La Corte Costituzionale – secondo quanto appreso pochi minuti fa dall'ANSA – ha rigettato i ricorsi presentati dal Tribunale di Venezia e dalla Corte d'Appello di Trento circa la costituzionalità dell'esclusione dall'istituto matrimoniale civile delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Secondo quanto riportato dalla stessa agenzia la decisione sarebbe scaturita dalla necessità di tutelare la "discrezionalità del legislatore nel regolare questi aspetti del Codice civile, compresi i matrimoni tra persone dello stesso sesso".
"Accettiamo con rispetto la decisione della Consulta – dichiara Andrea Panerini, Presidente Nazionale dell'Associazione "Fiumi d'acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità" – per la doverosa attenzione alle istituzioni della Repubblica che si deve evidenziare. Esprimiamo tuttavia il nostro profondo rammarico e il nostro dissenso verso questa decisione della Corte Costituzionale che, in tutta evidenza, decide di non decidere proprio nel momento del massimo scontro tra Vaticano e organizzazioni omosessuali. La responsabilità maggiore, tuttavia, è del Parlamento che non si decide a legiferare in materia facendo rimanere nel limbo moltissimi cittadini che da oggi, ancora di più si sentiranno estranei al contratto sociale (se ancora esiste) della nazione. E' questo il momento anche di superare le meschine divisioni del movimento GLBT in generale e tra cristiani omosessuali in generale: il momento storico non ce le consente nè mai sono state giuste. Si tratta invece di valorizzare le diversità anche al nostro interno e considerarle come degli elementi che arricchiscono. Non posso che concludere con alcune parole di Dietrich Bonhoeffer (1906-1945): Viene il giorno in cui sarà forse impossibile parlare apertamente, ma noi pregheremo, faremo ciò che è giusto, il tempo di Dio verrà".