Riporto una limpida riflessione del pastore protestante Luca Maria Negro comparsa su Riforma di venerdì 9 aprile.
“Due milioni di visitatori sono attesi a Torino per l’ostensione della Sacra Sindone (10 aprile – 23 maggio). Si tratta della terza ostensione del presunto lenzuolo di lino che avvolse il corpo di Cristo nel sepolcro da quando, nel 1988, il cardinal Ballestrero aveva annunciato i risultati delle analisi al carbonio 14 che stabilivano che il telo era un falso medioevale. Due anni dopo il Vaticano e il nuovo arcivescovo di Torino rimisero in discussione la validità di quelle analisi, e da allora le ostensioni sono riprese.
Già in occasione delle ostensioni del 1998 e 2000 gli evangelici torinesi avevano espresso le loro perplessità sulla Sindone, “vera sfida per il dialogo fra cattolici e evangelici” in quanto su due punti cruciali, “l’autenticità o in autenticità della Sindone e il suo uso per promuovere e sostenere la spiritualità cristiana”, le due confessioni hanno posizioni opposte. Anche quest’anno i protestanti subalpini, per iniziativa dell’associazione “Più dell’oro”, esprimeranno il loro pacifico dissenso con dei gazebo in cui sarà distribuita una cartolina che sul volto della Sindone riporta un versetto dell’Evangelo di Luca: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. E’ stata inoltre predisposta una nuova edizione dell’opuscolo
A queste considerazioni si potrebbe aggiungere che, secondo Matteo 25, la “visibilità” di Cristo non va cercata in un oggetto – che si tratti di un’autentica reliquia o di una semplice “sacra immagine con volto di Cristo” – ma nella persona degli esseri umani affamati, assetati, stranieri, nudi, ammalati, imprigionati. A onor del vero, il motto di questa ostensione sembra andare proprio in questa direzione: “Passione di Cristo, passione dell’uomo”. L’arcivescovo Paletto sottolinea che
Luca Maria Negro