venerdì 11 giugno 2010

GIANFRANCO MONACA

Gianfranco Monaca scrive su Tempi di Fraternità alcune righe particolarmente vibranti sulla pratica ecclesiale della strumentalizzazione di Gesù.

        Vista l’impossibilità di soffocarlo violentemente, la paura che questo appello prendesse piede ha impegnato i “poteri forti” a impadronirsene per manipolarlo, mettendo  a punto una gigantesca macchina del consenso senza badare a spese, inventando la gnosi, l’allegorismo, l’ortodossia e l’eresia, le crittografie e gli equilibrismi teologali, le crociate e le canonizzazioni, l’infallibilità, i prodigi e i miracoli, il sillabo, l’indice dei libri proibiti e il santo ufficio, le inquisizioni, le guardie svizzere, i gentiluomini di Sua Santità, i cappellani militari, i paramenti imperiali, le banche segrete, i concordati, le nunziature apostoliche, i sacri palazzi, le sedie gestatorie, le apparizioni, le liquefazioni e le ostensioni.
        Strumentalizzare Gesù – l’imperdonabile peccato contro lo Spirito Santo, il peccato di Caifa, Erode, Pilato, Simon Mago, Costantino – è infinitamente più grave che ignorarlo o negarlo consapevolmente, ma lo cercheremo inutilmente nel catechismo ufficiale.