Nulla di nuovo per me in tutto ciò che Report ci ha svelato sulla finanza vaticana. Ma resta il fatto che la multinazionale cattolica è sempre più sporca, sempre più coinvolta in affari….
Report, dopo lo scandalo di Affittopoli, ha messo la lente anche sul patrimonio immobiliare di Propaganda Fide, una delle società immobiliari del Papa, forte di beni per 8 miliardi gestiti per anni dal Cardinale Crescenzio Sepe, che nel 2001 aveva tra i suoi consiglieri Angelo Balducci, il gentiluomo di Sua santità coinvolto nelle inchieste sul “sistema” Anemone. Lo stesso costruttore si è occupato di diversi lavori sulle case dell’ente, molte delle quali sono finite in affitto a personaggi della politica e dello spettacolo o vendute loro a prezzi sospetti. Come quella girata all’ex ministro Pietro Lunardi per un prezzo, ristrutturazione compresa, di 3,32 milioni contro un valore reale secondo Report di 8 milioni.
Propaganda Fide gode di vantaggi fiscali su questi beni come l’esenzione dall’Ici per quelli usati non esclusivamente per fini commerciali (basta celebrarvi una messa all’anno….). La città di Roma “perde” ogni dodici mesi – secondo i calcoli di Report – 60 milioni mentre lo Stato non ne incassa 400-600.