giovedì 8 luglio 2010

L'ORTODOSSIA NON BASTA

Luca 10, 25 - 37
 
Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?" Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino, poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và, e anche tu fà lo stesso".
 
 
Forse non c'è in tutti i Vangeli una pagina più letta di questa. Il che non significa che noi cristiani ne abbiamo fatto tesoro nella nostra vita quotidiana.
La pagina inizia con due buone domande e due ottime risposte. Gesù e il dottore della legge si trovano d'accordo. C'è un particolare estremamente rilevante che il seguito dei versetti fa emergere: conoscere le risposte giuste non significa conoscere Dio e compiere la Sua volontà.
Può succedere anche a noi di conoscere con esattezza molti passi della Bibbia, eppure rimanere lontani dall'attuarne il messaggio.
Gesù riconosce che la risposta del suo interlocutore è esatta, ma gli addita un cambiamento di marcia: "Và e fà anche tu la stessa cosa".
Dunque, l'ortodossia non basta. Non basta nemmeno conoscere la Bibbia a menadito. Anzi, talvolta la "conoscenza" può diventare un mestiere o il paravento dietro il quale nasconderci per non passare all'azione.
Nella vita mi è capitato di conoscere molti predicatori che decantavano i preghi della vita semplice e sobria la cui esistenza trascorreva e trascorre negli agi più raffinati.
 
 
Il Racconto
 
Probabilmente questa parabola era già un racconto noto ai tempi di Gesù:
 "Se si prendono in considerazione le controversie tra le varie correnti coesistenti all'interno dell'ebraismo con le loro polemiche........
la domanda circa il prossimo acquista un taglio ancora diverso......." (Josef Ernst)
Il racconto presuppone che gli ascoltatori conoscano chi siano i Sacerdoti, i Leviti o assistenti al Tempio e i Samaritani.
Soprattutto si dà per scontato che siano note le forti tensioni fra giudei e samaritani.
I samaritani erano i discendenti di una popolazione mista che aveva occupato le terre in seguito alla conquista assiro del 722 a. c. Essi si opposero alla ricostruzione del Tempio e della città di Gerusalemme e si costruirono un loro tempio sul monte Garizim.
Cerimonialmente impuro, socialmente emarginato e religiosamente eretico, il samaritano è l'esatto contrario sia del dottore della Legge sia del sacerdote e del levita.
Si può capire quanto traumatico fosse stato per i primi ascoltatori un simile linguaggio.....
Non lo è di meno per noi oggi, spesso assorbiti in distinzioni di lana caprina e assai poco disponibili a farci prossimi.
Le nostre leggi discutono all'infinito su quale è il prossimo che dobbiamo accogliere e così nei lager Libici muoiono gli eritrei - samaritani che abbiamo abbandonato al ladrone Gheddafi.
La diplomazia USA conferma il rapporto indissolubile con il governo Netanyahu che assassina i palestinesi, e noi vediamo di anno in anno questo massacro che viene presentato come via della pace.......
In Italia si chiama "riduzione dei costi" la eliminazione dei servizi ai più deboli.
 
 
La strada, la casa, ovunque
 
Ma in questi giorni d'estate balzano in evidenza episodi, numerosi e tragici, di violenza tra persone.
Occupano il primo posto, nella strada che da Gerusalemme scende a Gèrico (immagine della vita quotidiana) le violenze compiute contro le donne.
Certo, si tratta di un periodo in cui questi episodi si intensificano, ma il problema è più radicale e la violenza maschile è "sistemica", cioè fa parte integrante di un sistema culturale, politico e religioso.
A noi maschi, nella società e nelle chiese, in tutti gli spazi della convivenza, è chiesto un impegno personale di conversione e di contrasto.
Ciascuno di noi, a partire da sè, dalle proprie relazioni, può portare un contributo per contrastare questa corrente di morte.
Ancora: se due omosessuali per strada si tengono per mano e si scambiano due innocenti affettuosità, ecco la reazione violenta con botte, insulti, offese.
Forse, come si dice, sono andato un pò fuori tema, ma sento  che la predicazione non prende atto di queste realtà con denunce precise e tempestive.
Direi, anzi, che la misoginia e l'omofobia che regnano nel tessuto ecclesiale cattolico costituiscono spesso una mezza giustificazione ( se non intera) a questi comportamenti delittuosi.
 
 
La strada
 
Ritorniamoci per camminare, per farci compagnia, per "mescolarci" con rispetto...... tutti figli e figlie dello stesso Dio d'amore.
La casa, la strada, i mari da luoghi di pace sono diventati "pericolosi"........
perchè il ladrone, il violento che è in me può prendere il sopravvento.
 
 
O Dio
che sei compagno di viaggio delle nostre vite, 
aiutaci a diventare anche noi dei semplici compagni
di vita nell'arcobaleno dei viventi.
Liberaci dalla violenza e dallo spirito di sopraffazione e
sostienici nel tentativo di convertirci
ogni giorno al rispetto, alla tenerezza,
alla condivisione.