Riporto da Repubblica di giovedì 1 luglio l'attacco della curia e la risposta di Chiamparino:
"La delibera comunale sulle unioni di fatto ci lascia molto perplessi e amareggiati anche perchè qualcuno l'ha salutata come un traguardo di civiltà da accogliere con orgoglio quasi che la città di Torino debba presentarsi come campione che fa da apripista per una battaglia iniziata da anni e finalizzata ad
emarginare passo dopo passo il nucleo essenziale della società qual'è la famiglia fondata sul matrimonio. Che in questo modo invece è svalutata".
E' dura la presa di posizione ufficiale della Curia torinese contro la scelta del Comune di istituire il registro delle unioni civili. Nel mirino c'è il sindaco Sergio Chiamparino,anche se non è mai nominato, che aveva parlato di " pungolo per il Parlamento".
" Sarebbe bene- dice la nota- che chi ha la responsabilità dedicasse il proprio impegno prioritario e le proprie risorse, anche economiche, alla famiglia, quella che con il vincolo matrimoniale garantisce l'unione degli sposi e l'equilibrio affettivo ed educativo dei figli".
Replica il sindaco: "Non è un mistero che sul tema delle coppie di fatto ci sia una divergenza di opinioni con la Curia, peraltro espresse sempre con reciproco rispetto. Tuttavia, non è fondata la preoccupazione secondo cui l'istituto della famiglia verrebbe svalutato. Quello approvato dal consiglio comunale è infatti un percorso del tutto parallelo che non si confonde con i valori della famiglia. Tanto è vero che la delibera è stata approvata con il voto di autorevoli esponenti del mondo cattolico".