Domenica 15 agosto nel mattino ero nella sede della comunità per trascorrere un po' di tempo in solitudine e nello studio. La comunità aveva già celebrato l'eucarestia venerdì 13 agosto.
Alle 9,45 ecco un picchiettio alla porta: un bel gruppo di gente che mi aveva telefonato un mese fa dicendomi che poi avrebbe confermato (cosa che non è avvenuta), se ne arriva. Non ne conoscevo nessuno. Avevano voglia di parlare di un argomento preciso: "la Bibbia e gli animali".
Diciotto sedie attorno al tavolo e una foga, una voglia di ricerca di straordinaria intensità… Ci siamo anche allargati un po' al Corano, agli studi di ecoteologia oggi così fiorenti.
Ma il nostro dialogo è scivolato, come era prevedibile, su "come si legge la Bibbia". Questo è stato il punto più bello e partecipato. Queste diciotto persone, di cui quasi la metà credenti parrocchiali discretamente assidui, hanno candidamente riconosciuta la loro totale mancanza di conoscenza della Bibbia. Com'è possibile questo?
Poi, siccome era la festa dell'Assunta, mi hanno sollecitato a narrare per sommi capi la storia della mariologia cattolica. Ne è nato un concerto di voci fresche e coinvolte di persone aperte, ma prive di strumenti per una rilettura critica della loro educazione catechistica.
Ci siamo lasciati con l'impegno di cercare una fede da vivere "con la schiena diritta", consapevoli che la predicazione cristiana corrente spesso trasmette dogmi e ideologie, anziché il messaggio della fede.
È stato un bel dono di Dio incontrarci (erano in visita a Torino da Bologna e dintorni) e ci siamo anche divertiti. A volte la lettura della Bibbia e la ripresa storica svelano alcuni maldestri trucchi del potere e liberano da vecchi ceppi catechistici. Non è proprio vero che aprire a piccoli passi sentieri nuovi fa perdere la fede. Sovente, invece, si aprono paesaggi in cui Dio diventa una presenza più viva e la fede una strada più felice e più responsabilizzante.