Ho letto a pag 9 di "Riforma" n. 30 del 30 luglio l' "Appello al Sinodo per la fedeltà alla nostra confessione di fede", dove si mettono in discussione taluni aspetti della quotidianità gay. Bisogna valorizzare ciò che unisce invece di sottolineare quello che divide: provo profonda stima per diversi firmatari di cui condivido taluni ideali, ma senza offendere nessuno vorrei esprimere le mie considerazioni.
Il Levitico, come ogni altro testo biblico, va analizzato collocandolo nel contesto storico, politico e sociale dell'epoca. Un'epoca ben diversa dalla nostra!
Nell'antichità l'omosessualità era spesso legata alla violenza: in Genesi 19 leggiamo che gli abitanti di Sodoma e Gomorra vogliono violentare gli ospiti di Lot, che offre loro in cambio le figlie. Le medesime ragazze che si uniranno in seguito al padre. Tempi sciagurati ! Il peccato di Sodoma e Gomorra è la violenza, la mancanza di giustizia e rispetto, la schiavitù, NON l'omosessualità consapevole e consenziente. Dio promette di risparmiare le due città per amore di soli dieci giusti: ma non ci sono.
In Giudici capitolo 19 un gruppo di pervertiti circonda la casa di un anziano per abusare del levita: anche a loro viene offerta in cambio una donna, un'infelice che verrà stuprata a morte. Violenza cieca, assoluta, tremenda: erano queste le barbarie che le leggi mosaiche volevano impedire. NON vi è nulla che accomuni tali atrocità alle scelte felici di coppie adulte moderne.
Se vogliamo riscoprire il Levitico, esistono esortazioni ben più attuali da rispettare. Ad esempio: " Non raccattare le spighe rimaste dopo la mietitura, non racimolare nella tua vigna e non raccogliere i frutti caduti per terra nel frutteto, ma lasciali al povero e al forestiero. Io sono il Signore, Iddio vostro" (Levitico 19, 9-11). Quanti dei nostri frettolosi e strapagati governanti lasciano cadere le briciole del loro lauto stipendio perché i meno fortunati possano raccoglierle ?
Sta pure scritto: "La paga giornaliera dell'operaio non resti presso di te dalla sera fino al mattino" (Levitico 19, 13-15). " Non defraudare il povero, pagagli il suo salario giorno per giorno e non tramonti il sole senza che tu glielo abbia dato, perché ad esso anela l'animo suo, affinché egli non gridi contro di te al Signore!" (Deuteronomio 24, 14-16). "Non affliggete nessun orfano e nessuna vedova. Se tu lo affliggi, egli griderà a me e io ascolterà il suo grido!" (Esodo 22, 21-22). Oltre agli orfani e alle vedove, oggi abbiamo tra noi le donne sole, separate e divorziate, con i loro figli. La giustizia terrena è spesso sorda alle loro istanze."I suoi giudici sono come lupi della sera, che non lasciano niente per il mattino" (Sofonia 3, 3-4).
Perché non se ne parla più spesso nelle nostre Chiese ? Chi è a Roma, in Senato e in Parlamento, può adoperarsi contro le ingiustizie e ha degli introiti da condividere senza incorrere in privazioni: lo faccia !!
"Voi siete nemici del giusto, accettate doni e opprimete il povero in tribunale" (Amos 5, 11-13).
Preoccupiamoci di certa magistratura anziché dei gay.
"Mi affretterò a testimoniare contro quelli che diminuiscono ingiustamente il salario del lavoratore, opprimono le vedove e gli orfani o fanno torto agli stranieri" (Malachia 3, 5-6).
Per chi lavora presso privati (nel settore alberghiero, come segretaria, come colf, commessa, ecc) non c'è mai stata vera tutela sindacale: una vergogna in un Paese civilizzato. Qualcuno con ragione depreca le difficili condizioni in cui operano le badanti forestiere, dimenticando che le badanti italiane non vengono trattate meglio. Lavorare presso un privato significa sovente essere esposti a ricatti di ogni tipo, mobbing, ecc.
Farsi pagare è difficilissimo, oggi come allora! Sarebbero questi i problemi scottanti, immediati, di cui preoccuparsi davvero. La scelta pacifica e onesta di tranquille coppie gay non deve turbarci. Quanti bambini e bambine, attraverso i secoli, sono intristiti negli orfanotrofi, soggetti a ogni tipo di violenza ? Quanti conducono tuttora un'esistenza miserevole nei Paesi in guerra ? Dei genitori gay motivati possono senza dubbio offrire prospettive migliori. Non lambicchiamoci per il bambino serenamente battezzato a Trapani: pensiamo invece ai troppi bambini che ogni anno scompaiono in Italia e non vengono più ritrovati; ai giovanissimi allontanati dalle famiglie a causa della povertà….Facciamo beneficenza all'estero, costruiamo giustamente dei pozzi in Africa, ma nella nostra Penisola c'è chi perde la patria podestà perché non ha mezzi economici.
Chi nega la divinità di Gesù Cristo e la Trinità NON mi trova invece convinta, concordo su questo punto con i firmatari perché chi ci rappresenta non può rinnegare i fondamenti della fede.
Accettando, come protestanti, la legge sul divorzio abbiamo accettato anche l'adulterio che ne è sovente la base: lasciamo le lapidazioni del Levitico al passato ! Badiamo piuttosto alla tutela del coniuge più debole, troppi furbi svicolano in materia. Ci troviamo in un contesto sociale che sbandiera la volgarità, ma ignora la vera libertà: quando un matrimonio si trasforma in prigione senza uscita, per ragioni sociali e patrimoniali, o perché farsi tutelare non è facile, il tradimento rappresenta uno spiraglio di libertà, quella libertà che sovente esiste soltanto sulla carta. Il sesso diventa allora linguaggio di felicità e cambiamento, diritto inviolabile, vitale di ciascuno.
Trasecolo poi sentendo citare il sangue mestruale nel 2010. Ai tempi del Levitico, non c'era acqua corrente nelle case, e non era facile lavarsi: molti tabù dipendevano da questo. Riflettiamo sul divieto di mangiare carne suina, ad esempio: adesso non cibarsene è una libera scelta che scaturisce dall'amore per gli animali. Allora, la carne di maiale si deteriorava presto a causa del caldo, ecco perché era proibito consumarla. Inoltre, i maiali non potevano spostarsi agevolmente nelle sabbie del deserto e quelle popolazioni nomadi non li consideravano utili.
Concludo senza pretendere di aver ragione. Invochiamo la misericordia di Dio, che sorpassa ogni dogma.
Perdonate la chiacchierata. Cordialità,
(Lettera firmata)
Edi Morini
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