giovedì 5 agosto 2010

UNA GUERRA MALEDETTA

 

FRANCESCA RIBEIRO

 

Un militare italiano si è suicidato in Afghanistan. Poiché non è morto a causa di un attentato, o di uno scontro a fuoco, nessuno lo chiamerà eroe. Però, se il militare italiano si è ucciso a causa di una guerra assurda, non sarà facile saperlo. Se avesse lasciato scritto qualcosa su questo tema nessuno lo saprebbe mai.

 

RISPONDE CANCRINI

  I dati pubblicati da Wikileaks sulla guerra in Afghani­stan danno ragione a tutti quelli che alla guerra si sono sempre opposti. Presentata come una guerra santa, la spedizione di Bush non ha mai raggiunto i suoi scopi. I talebani sono ancora lì, il Pakistan aiuta ormai più loro che la Nato, la democrazia non è arrivata, le morti dei bambini, la corruzione dei governanti e la ripresa alla grande della produzione di oppio sono il risultato più evidente di una guerra che non si doveva fare. Testimone dei massacri e delle follie, Emergency andava tolta di mezzo, Karzai e i comandi militari ci sono riusCiti con la complicità vigliacca di Frattini e di La Russa che hanno lasciato in Afghanistan solo i soldati: condannandoli a subire, insieme ai loro colleghi, gli effetti devastanti di quei massacri e di quelle follie. Sono stati più di 30, nel 2010, i militari che si sono suicidati prima del nostro sottufficiale: nell'indifferenza ge­nerale, però, perché i suicidi non scuotono la coscienza opaca dei gover­nanti che non pagano mai di persona ed a cui serve continuare a dire che quella guerra maledetta è una guerra giusta.