Gentile Ernesto,
Intanto anch'io rendo omaggio alla Sua etica razionale che può concretizzare un'etica planetaria di cui abbiamo tanto bisogno in questa stagione di ritornanti fanatismi e di arroganti esclusivismi. La mia preoccupazione è quella di non "onnipotentizzare" nemmeno la razionalità, di non ridurla ad un "sistema che risponda a tutto". Questo è già il vicolo cieco in cui si è immesso il cattolicesimo ufficiale. Se le "finestre della casa" sono aperte, arriva sempre dalla strada, dalla vita una domanda inevasa, un nuovo interrogativo. Sono le domande, le proposte, le ipotesi... che rimettono in discussione i sistemi rigidi.
L'amore, di cui ci dette testimonianza Gesù di Nazaret, non esclude nessuno. E' come un vento che Dio immette nel mondo perchè circoli e prenda mille forme, mille percorsi. E' come una sorgente inesauribile, senza proprietà privata, alla quale possiamo attingere tutti: agnostici, atei, credenti...
C'è sempre chi vuole "privatizzarlo", ma l'Amore non si lascia perimetrare.
Come vede, caro amico, se cerchiamo i sentieri dell'amore fioriscono quasi spontanei tra di noi dei ponti e cadono i muri che i "sistemi" spesso costruiscono.
La ringrazio della stima e dell'affetto che mi manifesta e auguro a Lei una feconda e gioiosa prosecuzione dei Suoi studi filosofici. Lo studio serio, rigoroso ed appassionato è una grande risorsa per la nostra vita personale e costituisce uno dei pilastri del nostro lavoro nella società.
Gelmini non l'ha capito, ma capisce poco di tutto.
A Lei ancora ogni bene con tanto affetto.
don Franco