Gentilissimo don Franco Barbero,
perdoni l'incipit scadente, ma non me ne viene in mente uno migliore. Mi chiamo Carla, vivo nella città di Roma e ho 16 anni. Sono omosessuale, e da circa un anno e mezzo sono felicemente fidanzata con una splendida ragazza siciliana più grande di me. Ho molta paura. Ho paura di possibili reazioni negative da parte di chi mi conosce, qualora scoprisse la mia omosessualità. So bene di non fare nulla di sbagliato, anche perché l'amore che provo per la mia ragazza è enorme, e neanche la grande distanza riesce a distruggerlo. Nel paese in cui vivo c'è ben poca tolleranza e già da quando ero più piccola ero schiacciata dall'oppressivo peso dell'abbandono, anche se i miei genitori mi hanno sempre amata ed hanno sempre fatto il possibile per farmi stare bene. Per questo non smetterò mai di ringraziarli. So che Lei ha già avuto confronti con altre persone omosessuali ed io nutro profondo rispetto verso di Lei e delle Sue dichiarazioni in merito. Ultimamente sono in conflitto con l'istituzione della Chiesa, poiché oltre ad essere chiaramente controversa, pare non rendersi conto di andare contro il comandamento fondamentale almeno a mio parere - intorno al quale si fonda la fede cattolica: "Ama il prossimo tuo come te stesso". Perdendo la fiducia nella Chiesa col tempo ho anche perso la fede in Dio, ed ora mi sento sola, vuota, senza un ideale in cui credere. Vivo fingendo di essere fidanzata con un ragazzo, perché sento troppe persone parlare, sparlare... E mi sento male sapendo che se in Sicilia i parenti della mia ragazza mi aspettano per conoscermi, qui a Roma nessuno sa che da un anno e mezzo sono sì felice, ma con una ragazza. Ed ho paura che se lo sapessero mi dividerebbero da lei. Non fraintenda, sono sicura che almeno i miei genitori sapranno accettare, sono persone aperte e capirebbero comunque la situazione. La cosa che mi spaventa sono le persone che potrebbero alienarmi dalla mia vita sociale, con comportamenti più o meno violenti. Ho già scritto una email alla presidenza della repubblica, e, cosa strana, mi hanno risposto. Ovviamente hanno ignorato la parte in cui scrivevo di partiti politici come Lega nord che si oppongono apertamente all'articolo 3 della Costituzione Italiana discriminando gli omosessuali. Perdoni la email lunga, spero di non averla annoiata e le auguro tutto il bene possibile. Il mio era solo uno sfogo, sono triste ed ho molta paura. Cordiali saluti.