giovedì 25 novembre 2010

LA MIA RISPOSTA

Gentile e cara M. T.,

ma come fai tu, a 19 anni, a scrivermi quello che io ho sfiorato quando ne avevo già almeno 60?

Lettere come la tua mi dicono ancora una volta che il soffio di Dio è davvero vitale e fecondo e inonda i cuori…

  1. Anch'io, come te, sono innamorato di Gesù, testimone profetico di Dio. Voglio fare mia nell'esistenza di tutti i giorni la strada nel nazareno. Sono vecchio e studio ancora con assiduità le ricerche sulla figura storica di Gesù. Lui è per me la via che conduce al Padre..! Ma, proprio per questo, sono più che mai convinto che Dio è più grande del cristianesimo. Le strade con cui Egli viene a noi e noi andiamo a Lui sono molte. L'esclusivismo è una ideologia violenta e deviante, come evidenziano le opere di Paul Knitter, John Hick e Josè Maria Vigil e tantissimi altri. Quanto più divento cristiano tanto più mi rallegro del fatto che Dio non si è imprigionato in una religione. Mi sento, cara M. T., in piena sintonia con te.
  2. Quanto alla chiesa, non penso più alla gerarchia o all'istituzione ufficiale quando pronuncio questa parola. La chiesa è per me l'insieme delle donne e degli uomini che seguono o cercano di seguire la strada del Padre nostro e delle beatitudini, dentro o fuori delle strutture. I dogmi sono la produzione ideologica del potere e vanno riletti alla luce della evoluzione storica e alla luce della Scrittura. Ovviamente la gerarchia cattolica è uno degli ostacoli maggiori alla fede. Essa è un'invenzione perversa perché ha cambiato il "ministero-servizio" in "sacerdozio gerarchico": non c'è nulla di più lontano da Gesù.
  3. Non rinunciare alla tua "anima", alla tua vocazione pluralista. Non voglio incoraggiare un sincretismo facilone, una "macedonia religiosa", ma saper accogliere quanto di buono esiste nelle altre "vie di salvezza" non è affatto contrario alla fedeltà alla propria identità cristiana. Si tratta di non fare della nostra identità cristiana un idolo o una ossessione. Si può vivere la propria identità in modo vero e profondo, e insieme dolce e non aggressivo, aperto al pluralismo e alla convivialità.
  4. Capisco il significato che tu dai alla parola "mistico" e lo condivido appieno. La mistica è la dimensione del "profondo e aperto" che non  significa affatto evasione o evanescenza. Più attenzione e maggior discernimento (che proprio a te non mancano) occorre ovviamente per tutta l'area così vasta dell'esoterico dove, come sai, c'è un po' di tutto. Ma sono sicuro che tu non cadi nelle trappole demoniache (anche perché il demonio non esiste); semmai, come ogni mortale, dovrai ogni giorno discernere, cercare ancora…
  5. E poi… mi raccomando: metti sempre tra i tesori del tuo cuore un pizzico di eresia… Se vuoi essere discepola di Gesù, uno dei più noti eretici di tutti i tempi, come fai a non permetterti qualche eresia? Anche delle eresie non bisogna farsi un idolo, ma alcune sono davvero preziose…
  6. Dunque, ti dicono di scegliere tra il cristianesimo e le atre religioni? Trovo che la tua scelta di oggi sia davvero saggia e feconda: seguendo la strada di Gesù continuerai a meravigliarti, a benedire quel Dio che non ha nessun popolo eletto, che non si è fatto cristiano. La bellezza della vita e della fede nel Dio di Gesù è che, mentre percorriamo la nostra strada personale, ci accorgiamo con gioia che Dio cammina per tante strade…

Ti abbraccio forte forte. Innamorati di chi vuoi nella vita, ma guarda con intensità al profeta di Nazaret. Ti prenderà il cuore e te lo allargherà.

Ciao

            don Franco