lunedì 6 dicembre 2010

LA LOBBY DI DIO

Scrive Paolo Casicci su “Il Venerdì” del 26 novembre scorso:

“Come entrare in una mensa universitaria e finire in bocca alla più potente organizzazione cattolica italiana. E’ il copione in cui si ritrovano ogni anno migliaia di studenti da Nord a Sud, con l’avallo – e i soldi – dello Stato. Una trama che non si spiegherebbe senza la forza di Comunione e liberazione, del suo braccio economico, la Compagnia delle Opere, e della galassia di fondazioni vicine al movimento sorto dagli insegnamenti di don Luigi Giussani. Realtà come il Centro europeo università e ricerca, per esempio: nato a Milano nel 1990, il Ceur ha beneficiato, tra il ’94 e il 2001, di contributi pubblici per 13,5 miliardi di vecchie lire, serviti a tirare su varie residenze per studenti. O la cooperativa Nuovo Mondo e la Fondazione Falciola, dal 2007 unite al Ceur (hanno tutte e tre lo stesso amministratore delegato: Maurizio Carvelli, numero due della Compagnia delle opere bolognese) nel Progetto Camplus.

La peculiarità di questa rete? Il fatto che, annota Ferruccio Pinotti nel libro inchiesta La lobby di Dio, in uscita per Chiarelettere (pp. 474, Euro 16,60), i contributi pubblici erogati a cooperative e fondazioni non sono spesi tramite appalti, ma distribuiti ad aziende vicine a Cl e alla Cdo”.