Non esiste giustificazione alcuna per chi uccide dei cristiani. Questo vale per qualunque autore di stragi. Ma è importante non ridurre il tutto ad una guerra di religione. Nelle recenti stragi di cristiani è necessario leggere la realtà oltre la ferocia degli attentatori. Sovente c'è una tragica restituzione degli oltraggi e delle oppressioni subite da parte di eserciti e istituzioni che hanno agito o ancora agiscono in nome del Dio dei cristiani. Tutto questo va aggiunto al fatto innegabile che la violenza dei grandi poteri occidentali è stata ed è spesso legittimata dalla ufficialità cristiana, specialmente cattolica. Parlare di guerra di religione è un modo disinvolto e disonesto di coprire interessi politici, economici e militari.