lunedì 28 marzo 2011

RICEVO E PUBBLICO


A Enzo Mazzi, CdB Isolotto – Firenze
A Giovanni Franzoni, CdB S. Paolo – Roma
A Tonino Cau, CdB Olbia
A Franco Barbero, CdB Pinerolo
A Letizia Tomassone, pastora valdese
A Daniela Di Carlo, pastora valdese
A Elizabeth Green, pastora battista
A Lidia Maggi, pastora battista
Alla prof. Adriana Valerio
Al prof. Sergio Tanzarella
Al prof. Giulio Giorello
Al prof. Walter Peruzzi
Al prof. Mauro Pesce



Buon giorno a voi!

Lo studio biblico nei gruppi della nostra Comunità cristiana di base di Pinerolo quest’anno si sta cimentando con il libro degli “Atti degli Apostoli”.  In particolare, forse per la prima volta, ci siamo soffermati/e a lungo sulla questione del proselitismo e del battesimo.

Dal cap. 8 al cap. 11 il tema emerge con grande evidenza: Filippo battezza con acqua l’eunuco etiope, Pietro fa altrettanto con Cornelio e tutta la sua famiglia. Ma loro, la prima comunità di discepoli e discepole, che cinquanta giorni dopo la morte di Gesù hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo, non è scritto che si siano anche battezzati/e a vicenda con acqua. La novità, annunciata da Giovanni il Battezzatore, era proprio questa: il battesimo con Spirito Santo e fuoco (Luca 3) avrebbe sostituito quello con acqua.

Perché cominciano a battezzare con acqua chi riconoscono aver ricevuto il dono dello Spirito? Gesù non l’ha mai fatto... Perché appare così forte il bisogno di fare proseliti? Gesù non rilasciava “tessere” di appartenenza, ma “si limitava” a invitare uomini e donne a seguirlo sui sentieri del Regno, dell’amore e della cura reciproca...

In questa differenziazione di pratiche tra Gesù e i suoi primi seguaci possiamo vedere il germe di una “costruzione” che non era nei sogni di Gesù? Praticare e predicare l’amore prescinde dai numeri, dalle regole, dalle dottrine...

Non è la prima volta che queste domande si presentano, ma è la prima volta che le abbiamo sentite risuonare con forza. E abbiamo scelto di avviare una piccola ricerca, per approfondire... Nei testi dei commentari che utilizziamo non abbiamo trovato nulla di nuovo rispetto alla lettura tradizionale che dà per scontato il battesimo con acqua fin dagli albori del cristianesimo.

A voi, quindi, chiederemmo il dono di un contributo, di una risposta vostra, personale, autorevole, che ci aiuti in questa ricerca comunitaria. Vorremmo pubblicare domande e risposte sul prossimo numero della nostra rivista Viottoli, per contribuire alla ricerca anche di altre e altri che leggono Viottoli fuori dalla nostra piccola comunità.

Vi chiederemmo la cortesia di farci pervenire le vostre risposte/riflessioni entro il 15 maggio prossimo, possibilmente non superando le 3-5 cartelle e, gentilmente, via email.
Ma ogni altra forma (lunghezza e modalità d’invio) sarà da noi accolta con gioia e riconoscenza. Che vi esprimiamo fin d’ora, con i nostri affettuosi saluti.


Per la redazione di Viottoli

Carla Galetto e Beppe Pavan


PS. Vi saremmo molto grati/e per un cortese cenno di accoglimento della nostra richiesta entro il 10 aprile p.v.



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