Patrizia Morgante
Cara/o amica/o che non vivi in Italia, immagino che in questi giorni i giornali del tuo paese saranno pieni, tra le altre notizie (sicuramente più importanti), di ciò che sta avvenendo nel mio paese, l’Itlia. Ti appariremo sicuramente ridicoli, mediocri, superficiali. Lo capisco e mi dispiace, per questo ti scrivo. Siamo l'oggetto di barzellette e di spettacoli comici. Ma il mio paese non è solo questo. E’ anche questo purtroppo. Oggi è la sola parte dell’Italia che brilla e che si vede in TV: quella provinciale, quella furba, quella del padrone, quella meschina, quella degli opportunisti ... D'altronde oggi ciò che si vede in TV sembra essere l’unica realtà vera. Invece no ... il mio paese è anche altro. Non voglio parlarti delle glorie di un tempo, degli uomini e delle donne che sono il nostro orgoglio, sarebbe retorico. Vorrei parlarti dell’altra Italia di oggi, di quelle donne e quegli uomini che non fanno notizia ma che sono la nostra speranza per uscire da questo “bordello politico".
E’ l’Italia ...
dei tanti che a Palermo lottano contro il pizzo rischiando lo propria vita;
degli insegnanti che nonostante lo Gelmini credono che devono formare dei cittadini responsabili e non dei soldati per le aziende;
delle persone che portano avanti il commercio equo e la finanza etica;
delle donne in pensione che fanno volontariato in ospedale o al pronto soccorso;
delle comunità cristiane di base che vogliono un cristianesimo critico, incarnato e non solo pietoso;
dei magistrati e dei giudici che si alzano ogni mattina per fare il loro lavoro contro la criminalità e la mafia, nonostante il pericolo di vita e le accuse di altre istituzioni;
dei sindaci che intendono la politica come un servizio alla propria comunità di appartenenza e come un onore ricevuto quella di governarla;
dei giornalisti e degli scrittori che non hanno paura di fare inchieste e pubblicarle;
dei tanti volti comuni che non sanno da chi farsi rappresentare in Parlamento, perché oggi più che mai la politica è “brutta”;
dei tanti che non amano che la Chiesa scenda a patti con il governo di destra per meri interessi economici.
Il mio paese è anche il paese del buon cibo: ciò che la natura ci ha donato lo usiamo per far star bene le persone. Il buon cibo è il nostro linguaggio di accoglienza dell’altro con generosità…
Il mio paese non è solo il berlusconismo imperante, c’è altro, molto altro…
Patrizia Morgante, italiana da 43 anni, ma verso una cittadinanza più inclusiva, meticcia e transnazionale.