Corrono i giorni che ci avvicinano al ballottaggio.
Penso soprattutto a Milano, ma non solo a Milano.
Lo scenario evidenzia una distanza sostanziale: Pisapia argomenta, parla di progetti, mantiene un linguaggio misurato, senza effondersi in promesse. Dall’altra parte, Bossi in testa, prosegue la politica del fango, degli insulti.
Si affaccia una tenue speranza: sembra che un crescente numero di cittadini cominci a cogliere la differenza di stile delle due coalizioni. Certo vendere fumo ha raggiunto un livello di saturità tale da produrre nausea e rigetto.
Forse dobbiamo tutti e due fare di più perché l’insulto e le promesse lascino il posto ad un confronto rispettoso e alla presentazione di progetti.
Quando si pensa davvero al bene comune, anche le parole assumono dimensioni nuove. La burla è preferibile all’insulto. Il progetto è meglio della promessa...