mercoledì 11 maggio 2011

L'ANTIPOLITICA

 «Fate come i valdesi, meravigliosi valdesi, che quando gli svizzeri vedono i valdesi dicono: chi siamo noi? siamo nessuno. I valdesi li vedi già da come ammucchiano la legna. C’è stato un valdese che ha fatto un legnetto più lungo, l’hanno espulso dalla comunità per un mese». Così comincia il comizio a Pinerolo di Beppe Grillo. Poi Grillo continua con proposte e provocazioni contro la «casta» dei politici. La si può considerare come giusta reazione all’autoreferenzialità della casta politica «ormai morta». Esprime il desiderio di veder prevalere un’altra idea della politica, della politica democratica, del ruolo dei partiti, della rappresentanza e della cittadinanza. Una denuncia che alimenta il sentimento d’indignazione antipolitico, ma che vuole rappresentarlo. Poi la parola passa ai candidati. Tutta un’altra musica: proposte su problemi da risolvere e un miglior funzionamento delle istituzioni della rappresentanza. Forse che «antipolitica» significhi la prosecuzione sotto altre forme della politica tradizionale? Per fare una «meravigliosa» catasta di legna bisogna conoscere, studiare e progettare, se no la catasta non sta in piedi. Si passa dalla casta all’ammucchiata.

(Giorgio Gardiol, da Riforma)