Brunetta: Questa è la peggiore Italia, grazie
(Il Messaggero del 15 giugno 2011)
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Il peggio del peggiore governo che affligge lItalia da 17 anni, identifica come la peggiore Italia quella che vorrebbe lavorare, migliorare la propria condizione, aspirare ad una famiglia, vivere e guadagnare su ciò che ha investito negli studi, spesso compiuti con sacrifici immani.
Il più inutile, il più presuntuoso, il meno dotato in tutti i campi dal cervello ai piedi, nega ai figli delle classi meno fortunate il diritto di usare quell'ascensore sociale che tutte le democrazie mettono a disposizione dei più volenterosi.
Per loro Brunetta suggerisce il lavoro ai mercati generali oppure nei campi per la raccolta delle mele, perchè le posizioni più elevate spetterebbero alle trote di turno che infestano questo pantano che è diventato l'Italia.
La considerazione in cui è tenuto questo ministro è data dalla trombatura alla carica di sindaco nella sua stessa Venezia, che l'ha relegato nelle cantine dell'indifferenza, mentre lui già provava la fascia tricolore, forse per farla accorciare alla sua misura tanto intellettuale che fisica.
La sortita di Brunetta meriterebbe una censura da parte del presidente del consiglio, con la richiesta di presentare le dimissioni irrevocabili; ma il cavaliere, "coraggiosamente", tace, per non crearsi ulteriori fronti interni, trascurando che una simile presenza nei ranghi del governo, trasforma, nella maggioranza della popolazione, una normale ostilità politica in odio, ricambiando tutto ciò che questo governo ha ipotizzato per favorire la solita casta penalizzando i meritevoli.
Brunetta ha dimostrato esattamente l'opposto della meritocrazia, incarnando, lui stesso, l'inutile al potere.