martedì 21 giugno 2011

TI SEGUIRO'?

 “Ti seguirò dovunque andrai, tu che sei il viandante, lo straniero.

Il viaggio della vita lo farò con te.

Sono pronto a tutto, vedrai, anche a dare la mia vita...

Invece cosa hai visto, Signore?

Non c’era molto da vedere, e anche quel poco non era bello.

Quando per la prima volta la strada ha cominciato a salire

ho detto che era troppo dura, e mi sono seduto,

rifiutandomi di andare avanti, come un asino testardo.

Quando è venuto il momento della prima fermata,

la prima locanda piena di sorrisi,

la prima chiesa con un sapore di cielo,

mi sono riposato prima di essermi stancato,

e tu sei ripartito, solo.

Ho voltato le spalle alla città che tu volevi costruir.

Dentro di me, Signore, ti ho dato torto,

per il tuo camminare troppo in fretta o troppo adagio,

per il tuo vagabondare,

e perché non vuoi portare nulla nella tua bisaccia.

Ho avuto paura che una vita come la tua

mi portasse alla morte. E ho detto:

“Non ti seguo più. Tutto ha un limite.

Non bisogna esagerare”.

Ho guardato quello che sono,

e mi sono dato ragione.

Ho guardato quello che sei,

e ti ho dato torto.”

(JY Quellec)