lunedì 18 luglio 2011

IL TOUR A PINEROLO

Festa in città. Spettacolo assicurato. Questi ultimi giorni hanno risvegliato più che mai l’interesse per uno sport popolare, soprattutto nel senso che lungo le strade del Tour davvero c’è una partecipazione straordinariamente diffusa. Giorgio Gardiol, su l’Eco delle valli valdesi, aggiunge alcune annotazioni da tenere ben presenti.

Ma il Tour è anche un grande giro di soldi. E’ una medaglia con due facce: da un lato i cosiddetti “valori olimpici”, che affermano che lo sport è virtuoso. Dall’altro, i troppi soldi che “girano” sono molto meno virtuosi, sono corruzione. Con i soldi gira, insieme alle gambe dei corridori, la questione del doping. Gli organizzatori lo sanno, ma con il pretesto che lo sport veicola valori sportivi, educazione, salute, fair-play, chiudono un occhio sulla frode, sulla manipolazione del corpo, indotta dal doping e dal denaro. Questo è il nuovo Dna del ciclismo, del business sportivo. Il giornalismo sportivo vuole dimenticare, esalta i risultati e nega la realtà: il doping è un caso isolato di un solo campione, le squadre non c’entrano, e neppure gli sponsor. Ogni tanto viene fuori un libro autobiografico che racconta la storia vera del doping nel ciclismo. Ma tutto questo non viene neppure preso in considerazione: quel che conta è la prestazione, non l’etica della verità. La prestazione è la misura di tutte le cose e non ci si deve stupire se anche i dilettanti ricorrono, anch’essi, agli “aiutini” per le loro prestazioni. Secondo uno studio universitario, ogni partecipante per una gran-fondo spende almeno 100 euro di medicine per ogni gara.

Eppure la bici – lo dicono tutti gli studi – è il mezzo di trasporto più efficiente dal punto di vista dei consumi energetici e dell’uso dello spazio pubblico. E, se praticata con intelligenza, la bici ci mantiene in salute. Non può essere solo oggetto di una festa, ma deve essere al centro della pianificazione dei trasporti. Speriamo che Pinerolo non se lo dimentichi: Se no: “passato il Tour, gabbata la bici”.