giovedì 14 luglio 2011

UNA LETTERA E UNA RISPOSTA

Caro don Franco,

leggo spesso il suo blog con piacere… dalla Calabria…

Lei sostiene che un fedele adulto, una cristiana adulta, dalla fede matura, può andare in chiesa nonostante il bombardamento omofonico del parroco… Mi sembra di andare a farmi schiaffeggiare… Mi spiega meglio che senso può avere…?

Con tanta fede che avevo da ragazza, ora vorrei lasciare tutto…

Caro padre, mi risponde?

O.V.

 

Gentile e cara Signora,

ho contratto la sua lunga lettera e non potevo citare le parolacce del suo parroco.

Posso capire il disgusto che Lei prova quando sente espressioni così volgari dall’altare. Purtroppo succede. Qualche prete così ignorante esiste ancora.

Io non voglio assolutamente chiederle di esporsi a questi insulti. Ci sono casi limite in cui la violenza verbale, ammantata di sacro, suscita indignazione o vomito in chi deve subirla.

Il mio suggerimento, esposto in qualche lettera e riflessione del mio blog, era questo: se un cristiano/a nutre una fede biblica che fa centro sul messaggio di Gesù, lentamente imparerà a dare il giusto peso a certe “condanne” della gerarchia: le mette nella raccolta delle barzellette o nel cestino della carta straccia.

Non so se il consiglio possa valere nel suo caso, vista la particolare violenza. Però, mi creda, è importante operare questa distinzione netta: il suo parroco in questo caso è il funzionario di una azienda culturale medioevale e Lei è una donna consapevole che la fede sta nell’affidarci a Dio, ben oltre queste miserie.

Forse, come Lei ha intuito, il suo parroco è un omosessuale represso che è così duro e volgare perché non ha accettato se stesso e compie uno sforzo straordinario per nascondere la propria omosessualità… Conosco parecchi di questi confratelli che vivono nel terrore di essere scoperti e così diventano “terroristi” nelle loro predicazioni. Detto questo, veda Lei se non Le è possibile qualche volta respirare un po’ di aria più fresca in qualche altra chiesa, visto che la sua città è mediamente grande.

Nessuno ha l’obbligo di farsi flagellare…

Le invio un forte abbraccio e Le auguro di sentire sulla propria vita il sorriso e l’amore avvolgente di Dio: in barba al parroco…

            don Franco