venerdì 26 agosto 2011

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

Questa settimana propongo un testo diverso da quello indicato dal calendario liturgico cattolico con il commento di Fiorentina Charrier

NELLA NOTTE DIO NON TACE

1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel santuario del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", 5poi corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose: "Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo: "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta" ( 1 Samuele 3,1-10).
 

Ho scelto questo brano notturno , anche perché è l’ultima eucarestia  che si svolge quando è già notte.
Per situare storicamente questo brano può essere utile ricordare che in Israele è finito il tempo dei giudici e il popolo vuole avere un re.
La situazione è di grande corruzione sia a livello religioso che politico.
Non c’era ancora il Tempio, ma c’era un piccolo santuario come luogo di preghiera per il popolo. Ma i gestori del santuario, i figli di Eli fanno man bassa delle offerte della gente.
A livello politico la situazione non era migliore: le tribù erano in lotta tra di loro e chi ne pagava le conseguenze erano i più deboli, spesso soggetti alla prepotenza dei più forti.
Era davvero notte in tutti i sensi, sia sul piano politico che religioso.
Mi pare significativo che Dio “parli” proprio nel cuore della notte.
Certamente il brano è una costruzione letteraria e teologica, ma il significato è evidente: Dio non ci abbandona nelle nostre notti.
E’ facile che il nostro pensiero corra alla situazione di oggi.
Più notte di così nella chiesa e nella società è davvero difficile da immaginare. A mio avviso il brano trasmette a  noi un messaggio di speranza perché nella notte non siamo né perduti né disperati.
Piuttosto ci invita ad essere disponibili come Samuele, a cercare di capire cosa Dio vuole da noi…..insomma a metterci in movimento.
Se ci pensiamo un po’, questa estate ci ha lanciato molti messaggi  e come cristiani e cristiane siamo interpellati a prendere posizione, a fare delle scelte.
La Parola di Dio spesso ci arriva attraverso i fatti della vita e della storia.

Nel brano che continua c’è un versetto che mi piace ricordare: “Samuele non lasciò cadere  a terra nessuna parola di Dio, nessun messaggio”.
Questo è un augurio che possiamo farci stasera : sapere accogliere e raccogliere  gli stimoli dalla  Parola, dalla vita e dalla storia consapevoli che anche noi,come Samuele, lentamente ci risvegliamo alle nostre responsabilità.

                    Fiorentina Charrier