venerdì 26 agosto 2011

E GENOVA RIFIUTA IL RADUNO

Genova, città medaglia d'oro della Resistenza, non vuole gli ultranazionalisti di Saya sul suo territorio. All'indomani dell'annuncio che i simpatizzanti fascisti e xenofobi del Partito nazionalista italiano (Pni) si riuniranno nel capoluogo ligure per "Prima adunata dei legionari" il 24 e il 25 settembre, il Pd genovese chiede al governo di intervenire, perché "l'evento sarebbe una ferita per tutta la cittadinanza". Lo stesso dicono Arcigay e Sel, che vuole l'intervento del Prefetto: «L'Italia è una democrazia – dice il segretario cittadino Balenio Barbini – non il far west degli sceriffi. E il programma è nettamente in contrasto con la Costituzione». E minaccia una contro-manifestazione, nello stesso giorno e nello stesso luogo, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, «se il mondo istituzionale rimarrà silente di fronte a un'iniziativa xenofoba e razzista». Intanto l'Unar, Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali del ministero per le Pari Opportunità, ha aperto un'istruttoria sulle dichiarazioni di Saya «nelle quali incita all'odio razziale e contro gli omosessuali». Al termine dell'istruttoria, Unar, in presenza di notizia di reato, segnalerà le dichiarazioni alla Procura della Repubblica.