lunedì 29 agosto 2011

UNA BRUTTA PARITA'

Riporto alcune righe di Vera Schiavazzi (Repubblica del 20 agosto)

 

- Per essere dure e cattive come i maschi, belle e spietate, per non farsi mettere i piedi in testa: le ragazzine italiane, ma anche quelle inglesi, che stanno per sfiorare il sorpasso, bevono come e più degli amici del sabato sera, tracannano birra, scolano limoncello e vodka, e magari alla fine si mescolano nelle risse o spaccano almeno una bottiglia. Le giovani donne sull' orlo dell' alcolismo (il confineè relativo, posto che il corpo femminile è in grado di smaltire l' alcol meno di un quarto di quello di un uomo, che è impossibile conoscere la propria soglia di rischio personale e che la dipendenza si sviluppa nelle donne a una velocità doppia) sono il 7,7 per cento nel Regno Unito contro l' 8,1 per cento dei coetanei tra i 15 e i 24 anni (e 200 ragazze ogni settimana vengono fermate dalla polizia britannica per comportamenti illegali causati dalla sbronza). La paritàè (quasi) salva, mentre in Italia, in meno di due decenni, il consumo di birra al femminile è raddoppiato, quello di digestivi e superalcolici sta galoppando e solo il vino diminuisce leggermente, in misura minore rispetto alle tendenze generali. Se è vero che il record europeo resta all' Olanda (8,8 per cento di giovanissime super-bevitrici), l' allarme sta scattando un po' ovunque,e coinvolge fasce diverse per età e condizione. In Italia, a rischio sono le adolescenti e le quarantenni. E l' Osservatorio nazionale sull' alcol dell' Istituto superiore della sanità chiede a gran voce che il divieto di vendita di birra, vino e liquori sia innalzato da sedici a diciotto anni.