sabato 10 settembre 2011

DUE DONNE SI SPOSANO DA "IL MATTINO" DI PADOVA

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PADOVA. Un matrimonio, con tanto di scambio di anelli e un prete a dare la benedizione. Protagoniste due donne. Due ragazze che si amano e che per arrivare a questo momento hanno affrontato un percorso di preparazione spirituale. A benedire la coppia, arrivato appositamente da Pinerolo, don Franco Barbero, conosciuto «prete del dissenso» che ha già sposato oltre 100 coppie gay in Italia.

«La cerimonia si è svolta in un agriturismo sui Colli: erano presenti 50 persone tra parenti e amici, sia etero che omosessuali - racconta una delle due spose - E' stata una giornata bellissima, con tanta emozione sia da parte nostra che degli invitati. Tutti hanno sentito l'importanza e il valore di questo momento». Loro sono F.C. e F.M., due giovani militanti dell'associazione lesbica «Il Riparo», ma anche due credenti che hanno trovato in don Barbero, e nella sua comunità di Pinerolo, l'accoglienza che la chiesa «ufficiale» ha rifiutato loro.

«Sono venute nella mia comunità a Pinerolo - racconta don Franco - e insieme abbiamo fatto un percorso di avvicinamento a questo momento durato oltre due anni. Non sono uno di quei preti che per sposarsi fa fare un corso di pochi mesi». Per lui i matrimoni omosessuali non sono una novità: a 73 anni gira per l'Italia a celebrarne una decina l'anno, pur essendo stato «ridotto allo stato laicale» dal Vaticano. Ma quella di Padova è stata una cerimonia che l'ha colpito: «E' stata una giornata partecipata e molto commovente. Un'occasione per molti degli invitati di riscoprire la fede - racconta - Consideri che anche al banchetto, mentre mangiavamo, siamo stati ore a discutere sulla figura di Gesù». Timori per la reazione della Chiesa? Che la cosa possa essere vista come una provocazione? «Si tratta invece di una realtà molto accettata da molte comunità e condivisa da moli preti. Da sabato scorso mi hanno già chiamato quattro preti veneti per complimentarsi dell'iniziativa - sottolinea don Franco Barvero - E' tempo di dare dei segnali, perché lentamente anche la chiesa cambi».

Ma per i gay italiani i matrimoni sono spesso o «clandestini» o «in esilio» in altri paesi. «Per me invece ciò che conta è che davvero ci sia la ricerca di un cammino di fede e d'amore - conclude don Franco - Non credo che Dio metta delle etichette. Nè Gesù ha mai fatto distinzione tra etero e omosessuali. Dove c'è l'amore, lì c'è Dio: è quello che ho capito nella mia piccola vita».

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