sabato 10 settembre 2011

LA CURIA DI PADOVA INTERVIENE

                 

PADOVA. "Non è un vero matrimonio. E quel prete non può celebrare". Prende posizione la Diocesi di Padova sull'unione celebrata sabato scorso in un agriturismo sui Colli. "In nome di un corretto uso dei termini e per evitare facili fraintendimenti su una materia tanto delicata quanto basilare per la vita sociale e per la vita cristiana, si precisa che l’unione fra due donne di cui si parla nell’articolo del mattino, non si può definire né tanto meno ha la valenza di matrimonio in senso cristiano - si legge nella nota della Diocesi - Nulla togliendo, infatti, al rispetto per la dignità delle persone e all’esistenza di un affetto tra due persone anche dello stesso sesso, l’amore sponsale rimanda all’amore biblicamente definito come unione tra un uomo e una donna".

E il comunicato prosegue: "Pertanto quello riferito dall’articolo, per la Chiesa, è in primo luogo un atto invalido, in quanto non si è celebrato il sacramento del matrimonio, che prevede il consenso tra un uomo e una donna battezzati, e inoltre è un atto illecito in quanto Franco Barbero risulta essere dimesso dallo stato clericale e come tale non è annoverato nella Chiesa tra i ministri ordinati, non può celebrare l’Eucaristia e gli altri sacramenti, né assumere incarichi propri dei chierici o attribuirsi titoli sacerdotali e portare abiti ecclesiastici".

7 settembre 2011