lunedì 26 settembre 2011

LETTERA FIRMATA

Egregio Don Franco,
la seguo da tanto tempo e apprezzo il suo incredibile e coraggioso
operato da vero uomo di fede, così dopo tanto tempo mi faccio coraggio
per raccontarle la mia situazione e magari ricevere un supporto morale.
La chiamerei se potessi, ma i miei genitori potrebbero insospettirsi
quindi preferisco contattarla per email.
Mi presento: il mio nome è G. e sono una quindicenne bisessuale di
Milano; i miei genitori sono cristiani cattolici e credono fermamente in
dio e nell'infallibilità del papa. Dopo molti anni di torture con loro
sono riuscita ad accettarmi, iniziando così a fare coming out con i miei
amici (da circa 8 mesi), mi sento meglio con me stessa e con le persone
che mi sono intorno nonostante sia già stata vittima di omofobia. Il
punto della questione però sono i miei genitori: loro considerano
l'omosessualità una vera devianza, una malattia, una perversione, senza
considerare che dietro l'omosessuale c'è pur sempre una persona che ama
e soffre come tutti gli altri. Si disgustano solo alla vista di due
ragazzi dello stesso sesso che si abbracciano! Io li amo, ma soffro
tanto perchè so che non mi accetteranno mai, nè mai accetteranno che io
ami una ragazza. Non sono miss femminilità: sin da quando ero piccola
ero diversa dalle mie coetanee, ma in adolescenza questa "diversità" è
diventata quasi patologica (vestivo in giacca e cravatta, e lo farei
ancora se potessi); i miei genitori più volte hanno cercato di mandarmi
con la forza da un prete/psicologo (doveva assolutamente essere
religioso, altrimenti poteva dirmi che l'omosessualità non era un
problema patologico!), ma ho cercato di resistere. Forse proprio questi
avvenimenti mi hanno allontanata dalla fede.
Don Franco, io quasi non riesco più a vivere serenamente la mia vita
familiare e la mia bisessualità.
Amo una ragazza, ma al contempo quasi penso di star facendo un torto ai
miei genitori.
Mi aiuti, in lei vedo la speranza, in lei vedo qualcosa che assomiglia a
Dio.

Distinti saluti,
G.