sabato 22 ottobre 2011

QUANDO IL PREGIUDIZIO DEVE CEDERE ALLA RAGIONE

La forza del movimento GLBT, delle associazioni gay, della cultura, delle lotte e del dialogo è in continuo aumento. Torino, anche per l'apporto delle istituzioni, è una città laboratorio di primo piano nel panorama nazionale.
La curia di Torino, con la solita dichiarazione di non essere stata  ben interpretata, ha fatto un passo indietro: non volevamo dire che l'omosessualità è una malattia. Soprattutto l'arcivescovo ha compiuto un passo in avanti: ha risposto positivamente alla lettera dell'Onorevole Paola Concia che gli chiedeva un incontro con lei e con le associazioni torinesi.
Anche in curia ci si rende conto che il movimento gay non ha più paura di nessun confronto e non è più possibile rifiutare il dialogo, almeno come dovere civico.
Non vuol dire che si determini una convergenza, ma d'ora in poi sarà difficile, almeno a Torino, parlare di "curare gli omosessuali".
Prendiamone atto con piacere. E' un piccolo passo, ma reale. La capacità del movimento e delle associazioni di reagire al documento della curia ha prodotto un risultato rilevante.
E' ovvio che nessuno può illudersi. Non basterà un dialogo cortese, ma ci vorranno delle vere svolte nei documenti e nella pratica pastorale delle comunità cattoliche.