martedì 8 novembre 2011

DOVE SI TAGLIA E DOVE SI AGGIUNGE

 SACRIFICI, MA NON PER TUTTI. NIENTE TAGLI A SCUOLA PRIVATA E F-3536376. ROMA-ADISTA. Alle prese con i diktat dell’Unione europea, il governo taglia le spese un po’ ovunque, ma due settori non vengono toccati: scuola privata e spesa militare.

Alla scuola paritaria, con la manovra triennale 2011-2013, erano già stati assegnati 280 milioni di euro. Poi, con la legge di stabilità per il 2012, che ha ottenuto da pochi giorni il via libera del Consiglio dei Ministri e ora attende l’approvazione definitiva dal Parlamento, ne sono stati aggiunti ulteriori 242. In un primo momento, con la crisi che incombeva e l’Europa che incalzava, sembrava che questi ultimi 242 milioni fossero stati decurtati, scatenando le proteste del Gruppo di lavoro per la parità – che ha immediatamente scritto a Letta, Tremonti e Gelmini battendo cassa – e le preoccupazioni dei responsabili delle scuole cattoliche. Tanto che il governo ha fatto subito marcia indietro: taglio cancellato e cifra ripristinata, fino all’ultimo centesimo. «Fondi che permettono la prosecuzione delle attività, ma che certo non rappresentano la soluzione per i bilanci degli istituti paritari», scrive Avvenire, dando voce alle incontentabili associazioni della scuola cattolica Fidae (elementari, medie e superiori), Fism (materne), Agesc (i genitori).


Stanziamento integro – 17 miliardi di euro – anche per l’acquisto dei 131 cacciabombardieri F-35. In questo caso, a differenza dei tagli alle scuole paritarie, le proteste delle associazioni non sono servite a nulla: «Mentre si tagliano spese sociali, sanità pensioni, scuola... si spendono 17 miliardi di euro per produrre ed acquistare cacciabombardieri», denuncia il movimento No F-35, che promuove una manifestazione nazionale a Novara – nell’aeroporto di Cameri (No) verranno allestiti alcuni componenti dei velivoli – il prossimo 12 novembre. Il governo ha tirato dritto. Del resto i cacciabombardieri sono necessari: per la prossima “guerra umanitaria” (l.k.)