mercoledì 30 novembre 2011

IPOCRISIA E PUBBLICITA'

"GAY, venite in Israele per le vacanze": è una pubblicità governativa, non una conversione di un governo reazionario. Lo scopo è evidente: far dimenticare le violazioni dei diritti e le stragi di palestinesi. Una operazione di facciata per sembrare rispettosi dei diritti umani.

 

"Dalla metà dello scorso decennio, per dirla con Aeyal Gross dell'Università di TelAviv, «i diritti degli omosessuali sono diventati uno strumento di pubbliche relazioni anche se politici conservatori e specialmente religiosi sono rimasti fieramente omofobici». Ma non, apparentemente, il governo, che ha promosso una campagna per vendere il "brand Israel", Stato aperto e moderno, destinata a un pubblico maschile dai 18 ai 34 anni, ed un'altra è stata lanciata dall'Ufficio del Turismo (90 milioni di dollari) per promuovere Tel Aviv come "international gay vacation destination".

Tutto questo, secondo Sarah Schuman ha indotto alcune persone di buona volontà a considerare erroneamente che il grado di avanzamento di un paese dipenda da come risponde al problema dell'omosessualità. In realtà, conclude, quella del governo israeliano è una strategia per nascondere la continua violazione dei diritti dei palestinesi dietro ad un paravento di modernità rappresentato dalla vita dei gay in Israele".

[Repubblica, 26/11]