giovedì 29 dicembre 2011

BETLEMME? LA CAPANNA?

 A Natale ho ricevuto, tra gli altri, degli affettuosi e graditi messaggi che però mi hanno trafitto il “cuore storico-teologico”... Imperterriti, dopo secoli di ricerche storiche, letterarie e archeologiche, questi amici (preti, pastori, insegnanti, uomini e donne di fede) mi scrivono della nascita di Gesù a Betlemme, di voci angeliche, della “vergine Maria”, della capanna, di Dio che si fa uomo nel ventre di Maria... e via di seguito fino alla stella, ai magi, al bue e l’asinello...

Mi domando: “perché non distinguiamo il mito dalla storia? A Natale è proprio “comandato”, necessario e doveroso che si dimentichino, si trascurino, si chiudano sotto chiave, come libri proibiti, migliaia di ricerche storiche? Perché si raccontano come cronache le bellissime leggende della natività? Perché non impariamo a valorizzare e a leggere il  mito collocandolo in relazione feconda con il dato storico?”

Gesù è nato a Nazareth, non c’era nessuna capanna di Betlemme, c’erano due giovani sposi con una bella famigliola...

Ma quando la molleremo con questa confusione tra mito, leggenda e realtà storica? Per “trattare bene” il mito, bisogna rispettarne la natura e la funzione. Molte parti della predicazione e della dogmatica cristiana e cattolica hanno di fatto sovrapposto il mito alla storia come per cancellarla.

Franco Barbero