sabato 28 gennaio 2012

GRILLO: VIENE FUORI IL RAZZISTA

La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. Serve solo a distrarre gli italiani dai problemi reali». È bufera su Beppe Grillo per queste frasi scritte sul suo blog. Peraltro su un tema che aveva già spaccato il suo movimento in Emilia la scorsa settimana, quando i grillini erano stati accusati di non aver votato a favore della risoluzione a favore della cittadinanza per i bimbi stranieri nati in Italia. 

Vogliono «trasformare gli italiani in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della 'liberalizzazione' delle nascite», ha scritto Grillo. 

Parole che non sono piaciute a molti. In primis ai sostenitori del comico, che hanno inondato il blog di commenti critici, mentre in poche ore il dibattito esplodeva in rete. «La cittadinanza italiana a chi nasce in Italia è un diritto fondamentale al pari di quello dell'acqua pubblica e di internet libero e gratuito» scrive Davide. 

«È un problema concreto ed importante. Non possiamo far finta di niente», aggiunge Vittorio. Tra i militanti del Movimento 5 stelle c’è chi prende le distanze dalle dichiarazioni di Grillo, fino a chiedergli di fare «un passo indietro». «Quindi, Beppe, per te è giusto che un bimbo nato in Italia da genitori extracomunitari, che frequenti la scuola e magari arrivi a finire il liceo, dopo i 18 anni sia costretto a vivere con dei permessi di soggiorno, pena l’espulsione verso il paese di provenienza dei genitori?», chiede Marco, che si dice «disgustato» dalle parole del comico. 
«Bravissimo. Borghezio non saprebbe fare di meglio», attacca un utente che si firma Alessandro Cavalotti. «Mi ha veramente sorpreso la sua prima frase - scrive Ilaria - è vero che in fondo in fondo siete tutti uguali. Povera Italia, poveri noi». Un moto di sincera indignazione arriva anche da Livia Turco. 

«Grillo è fuori di testa. Noi - rilancia la responsabile immigrazione del Pd - vogliamo rapidamente l’approvazione di una legge per dare cittadinanza ai bambini che nascono e crescono in Italia. Impiegheremo tutte le nostre forze per far comprendere al Paese le nostre ragioni e per ottenere una norma in Parlamento il più presto possibile». 
Anche la Rete G2, l’associazione degli stranieri di seconda generazione in Italia, sembra sbigottiva: «
Quelle di Grillo sono posizioni da Lega Nord», dicono, mentre il Pd Andrea Sarubbi del Pd, fra i promotori della legge pro-cittadinanza interviene: «Grillo ignora l'argomento, venga a un dibattito pubblico. Il vero paradosso è che un milione di italiani di fatto non lo siano per la legge, bambini e ragazzi nati e cresciuti qui, con una storia diversa da quella dei propri genitori».Tra i grillini, però, c’è anche chi si schiera con il leader del movimento. «La cittadinanza senza criteri seri è la fine della democrazia, nulla ha a che fare con i diritti degli immigrati», lo difende Andrea da Milano. Elogi anche da Flavia Ventura, secondo cui, «con tutti i cavoli di problemi che abbiamo dobbiamo pensare pure alla cittadinanza degli extracomunitari?. Ci siamo prima noi». Insomma, il Movimento 5 Stelle è ormai spaccato. La sua rappresentanza di Torino fa sapere che voterà un ordine del giorno per l’adesione della città alla campagna sulla cittadinanza. Lo stesso orientamento condiviso dai Cinque Stelle di Biella.

(Alessandra Rubenni, L’unità, 25 gennaio)