giovedì 26 gennaio 2012

LA PANTOMIMA DI BOSSI


Risibile pantomima con annesso duetto Berlusconi/Bossi, dove domina la scena l'esigenza di far fuori il governo Monti, per tornare a gestire quegli interessi che, privati dal supporto della presidenza del consiglio, stanno andando a scatafascio.

Si tratta di un orchestrato giochetto del cavaliere, ma giocato con due paia di carte.

Con uno appoggia il governo Monti, con l’altro ne organizza la debacle, a titolo, anche, di vendetta personale per essere stato defenestrato con ignominia.

La minaccia di far cadere Formigoni, alle orecchie del cavaliere suona come musica soave; il governatore della Lombardia è diventato elemento di disturbo nell'organigramma cavalleresco, per  cui la sua giubilazione escluderebbe un problema dal panorama berlusconiano. Il dominio di CVL di Formigoni,con annesso controllo  della lombarda Opus Dei, è in rotta di collisione con le ingerenze berlusconiane in Vaticano, come si è visto su "Gli intoccabile" del 25 gen u.s.

Brevemente:

un alto prelato sventa le basse manovre di un "cricca" inserita di prepotenza dentro gli affari vaticani, speculando a più non posso.

Il medesimo prelato viene attaccato da Il Giornale della famiglia Berlusconi e tolto di mezzo dall'incarico che gli permise di scoprire le truffe e mandato a 7.000 km di distanza.

Si espone, come giustiziere, in prima persona il segretario di Stato Bertone, mentre Ratzinger gestisce il ruolo del super partes che ignora i traccheggi degni di una repubblica delle banane, così come Berlusconi non risulta informato degli attacchi al presule, svolti spavaldamente dal suo quotidiano (ora aspettiamo gli interventi di Feltri, Belpietro  e Ferrara, secondo copione, con insulsi commenti del fidofede sul TG 4).

Praticamente nell'unico Stato al mondo dove regna un sovrano assoluto, il medesimo sovrano non è al corrente delle regolari sottrazioni di denaro, una partita di giro con l' 8 per mille che ritorna, ma in tasche private, alle istituzioni che l'hanno promossa.

Il popolo distratto paga le tasse e tace, mentre i furbi che hanno agguantato il potere sia religioso che laico, se la godono alla faccia di tutto ciò in cui sostengono di credere.

Mi tocca ribadire un concetto già espresso, per il quale stiamo vivendo una miscellanea blasfema, dove si intrecciano gli interessi della Politica, dell’ economia, della religione e della fede; la politica diventa una religione, mentre l’economia rimane la sola fede.

 

Rosario Amico Roxas