lunedì 28 maggio 2012

CACCIAMO I MERCANTI DAL TEMPIO

 
Giorgio Siculo
 http://nuovosoldo.wordpress.com/  25 maggio 2012 
 
Le notizie che giungono da oltre Tevere (ultima quella dell'arresto dell'aiutante di camera o maggiordomo del Papa) ci sembrano abbastanza inquietanti e dovrebbero diventare oggetto di riflessione non solo per i vescovi ma anche e soprattutto per tutti i fedeli appartenenti alla Chiesa cattolica.
 
Su tutto ciò che accade in Vaticano (che non è la Chiesa ma spesso viene considerato la Chiesa) i cattolici tutti hanno il diritto e il dovere di metterci il becco. Dalle più sperdute parrocchie dovrebbero arrivare segnali di indignazione per quanto accade nella Roma papalina. Forse è arrivata finalmente l'ora per cacciare i mercanti dal tempio. Se mercanti sono cardinali e vescovi, vanno anche cacciati cardinali e vescovi. Dovrebbero venir fuori dal cuore della Chiesa persone come Francesco d'Assisi o Pietro Valdo, Pier Damiani o Savonarola, Martin Lutero e forse anche fra Dolcino con i suoi dolciniani.
 
Ma andiamo alle notizie: il cardinale Bertone, salesiano e segretario di Stato, ha licenziato il prof. Ettore Gotti Tedeschi, docente nell'Università cattolica ed editorialista del quotidiano pontificio, ma soprattutto presidente dell'Istituto Opere Religiose. In parole povere un "banchiere di Dio". Ma cosa ha a che fare Dio con le banche?
 
Gesù Cristo, come leggiamo nei Vangeli, ha cacciato i mercanti dal tempio. Certo, il Vaticano (Stato della Città del Vaticano) non è un tempio (un tempio è la basilica di S.Pietro), ma purtroppo fra la gente viene considerato un tempio o comunque qualcosa di sacro.
 
Il Vaticano sembra oggi un'antica satrapia persiana e nei suoi sotterranei, si fa per dire, si annidano "corvi" e "pipistrelli". Non dimentichiamo che lo Ior (la banca vaticana) ha avuto a che fare con il famoso vescovo Marcinkus e con tanti altri personaggi; in mezzo vi è stata la prematura morte del pontefice (questo sì grande) Giovanni Paolo I passato a miglior vita nell'arco di un mese dalla sua elezione alla cattedra di Pietro. E il prof. Gotti Tedeschi pare che appartenga all'Opus Dei (quella che qualcuno definisce la massoneria bianca) e pare anche sia vicino a Comunione e liberazione.
 
In questo momento non ci interessa entrare nel merito delle caratteristiche di queste organizzazioni o lobbies di potere. Riteniamo che la Chiesa dovrebbe articolarsi in comunità di cristiani convocati dalla Parola di Dio. Il resto è sovrastruttura. I vecchi ordini religiosi (a parte alcuni momenti particolari), si distinguevano perché portatori di forme di spiritualità. Le nuove organizzazioni (non ci sentiamo di chiamarle ordini) sono soprattutto (vi può essere sempre qualche eccezione) lobbies di potere che andrebbero sciolte per purificare la Chiesa.
 
Oggi è arrivata l'altra notizia dell'arresto, ad opera della gendarmeria pontificia, di una persona che stava vicino al Papa. Siamo garantisti e non conosciamo i fatti. Ma la logica ci porta a delle domande. Se il maggiordomo del Papa è il "corvo" che carpiva notizie di cose che spesso da tempo si sanno, chi sta dietro questo povero "corvo" o capro espiatorio? Torna il discorso della "satrapia".
 
E' forse il Pontefice prigioniero di una corte che ci ricorda l'era dei Borgia? Può Joseph Ratzinger fare ciò che il suo amico teologo Hans Kung sperava che facesse? Può il Pontefice tedesco scavare nella tana di vipere che forse si annida al di là delle mura della città-stato?
 
Se riuscisse a fare pulizia tanti cattolici gli sarebbero grati. Non sarebbe il caso, con un motu proprio, di abolire quella norma che vieta ai cardinali ultra ottantenni di entrare in conclave? Certamente tanti attuali papabili che lo stesso Ratzinger ha creato, verrebbero spiazzati nella loro sete di potere. E di potere mondano si tratta.
 
Non sarebbe il caso di ampliare la platea del conclave con i rappresentanti delle conferenze episcopali (anche non cardinali), per creare i presupposti per un nuovo Concilio che possa riprendere e portare oltre i contenuti del Concilio ecumenico di cinquanta anni fa?
 
E' arrivata l'ora che tanti laici cattolici, preti, religiosi e religiose e vescovi la smettano di mormorare in luoghi nascosti ed escano allo scoperto per cominciare a porre le basi per una indifferibile riforma della Chiesa cattolica.
 
Stare zitti significa essere complici del male che serpeggia, forse per opera diabolica, anche all'interno della Chiesa. Forse l'indignazione e la protesta potrebbero avere il sostegno dello Spirito che certamente soffia dove vuole. Una novella Pentecoste sarebbe salutare per la Chiesa cattolica.
 
Il pettegolezzo della stampa che in questi giorni sarà presente nelle pagine dei giornali (soprattutto in Italia) non ci interessa.
 
Ci piacerebbe invece qualche messaggio forte da parte del Pontefice che dia speranza ai tanti cristiani scandalizzati perché la Chiesa, non sembra, in questo momento, né il Corpo di Cristo né il Popolo di Dio in cammino.