domenica 27 maggio 2012

COMPLICI DEGLI ASSASSINI

La chiesa gerarchica Argentina sapeva tutto


Uno scrittore argentino, Horacio Verbitsky, ha pubblicato un articolo in cui si dice di aver visto un documento dell'episcopato locale in cui alti prelati e generali golpisti parlavano fra loro su come zittire le domande delle famiglie dei deparecidos che venivano narcotizzati e gettati in mare a decine di migliaia per farli sparire come se non fossero mai esistiti. La Chiesa argentina dunque sapeva. E il Vaticano? Sapeva e taceva?


(Fabio della Pergola).


La notizia riportata dalla stampa argentina ha avuto poca eco in Italia anche perché non aggiunge molto a quello che tutti sapevano.

La Chiesa argentina (per paura? per convenienza? per autentica preoccupazione contro le politiche della sinistra) ha appoggiato la dittatura di Videla nel modo in cui la Chiesa di Spagna appoggiò Franco quando uccideva tutti quelli che erano sospettati di simpatie repubblicane dando in adozione i loro figli a famiglie "timorate di Dio": come ben documentato da Piero Badaloni nel bel libro degli Editori Internazionali Riuniti intitolato "Una memoria squilibrata".

In Argentina come in Spagna, dunque, la Chiesa  ha scelto di sapere e di tacere benedicendo in pubblico i criminali di cui conosceva gli orrori e l'iniquità.

Ce lo confermano oggi i documenti che la pazienza degli storici non smette di scoprire. Aiutando gli uomini a capire meglio quello che è davvero accaduto ma ponendo soprattutto un problema di fondo sulle ragioni per cui il discorso di Gesù viene dimenticato e tradito, a volte, proprio da quelli che dovrebbero diffondere la sua parola. Dai don Abbondio che non riescono probabilmente, a intenderne l'importanza e il senso.


(Luigi Cancrini - da l'Unità del 16 maggio)