giovedì 31 maggio 2012

Impallinato il referendum

Il referendum per limitare la caccia in Piemonte, indetto per il 3 giugno, non si farà. Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la legge finanziaria regionale che «abroga» integralmente la legge regionale sulla caccia. In Piemonte la legge vigente sarà quella nazionale. Questo significherà che alcuni adempimenti amministrativi non saranno più possibili: niente più deleghe alle Provincie, nomina dei comitati di gestione delle zone di caccia, degli allevamenti, per gli allenamenti, e per il controllo della caccia. I promotori che 25 anni fa raccolsero le firme necessarie per chiedere l'abrogazione di alcune norme (esclusione di 27 specie cacciabili, caccia di domenica, su terreni innevati, limitazione del carniere nelle aziende faunistiche) annunciano un ennesimo ricorso ai Tribunali. Con questo atto, come hanno detto più volte i Tribunali, non si modifica la legge nel senso indicato dai promotori e si intaccano i diritti politici dei cittadini e la sovranità popolare, prevista dell'articolo 1 della Costituzione. Si dice che il referendum costerebbe 22 milioni.
Argomento pericoloso per la democrazia. Per ovviare al debito pubblico italiano: niente più elezioni?

da Riforma, Giorgio Gardiol