giovedì 31 maggio 2012

Un programma?

Grillo, piaccia o non piaccia, ha un programma chiaro: ecologia come tema centrale, anticapitalismo e critica radicale della finanza, denuncia degli sprechi della politica e del clientelismo. Evidentemente sinistra, destra e centro non sono neppure capaci di organizzare un programma credibile, se giustificano le sconfitte indicando la superiorità di Grillo come comunicatore barzellettiere.
CRISTIANO MARTORELLA

Parlare male dei politici è diventato tremendamente facile dopo anni di berlusconismo e di celodurismo. Quello che sarebbe sbagliato sottovalutare, però, è il vuoto di proposte che c'è dietro a chi, come Grillo, basa le sue campagne politiche solo sulla critica agli altri: evitando accuratamente di entrare nel merito delle questioni cruciali per la politica di oggi e, presumibilmente di domani. Parole come «ecologia, denuncia degli sprechi della politica e del clientelismo» trovano spazio, purtroppo, nelle dichiarazioni di tutti i leaders di partito oltre che nei comizi di Grillo. In quanto «all'anticapitalismo e alla critica radicale della finanza», non si tratta di temi nuovi se è vero che, dopo Marx, a parlarne sono da sempre tutti i partiti e i movimenti che si ispirano nel mondo alle idee della sinistra. Quello che Grillo dovrebbe dire e non dice è il pensiero che ha (se ce l'ha) sulla Grecia e sull'Europa o sul mercato del lavoro. Volare alto, si sa, piace alle aquile che sono, però, uccelli solitari e poco interessati, di solito, alle vicende degli uomini in carne ed ossa, che faticano lavorando e che sono stati educati da genitori tradizionali a non dirimere tutte le controversie con la perentorietà. del vaffa: quella che Giannelli propone come la moneta (unica) dell'era Grillo.

Luigi Cancrini

(da L'Unità del 25 maggio)