mercoledì 1 agosto 2012

Le mani delle ‘ndrine sull’eolico: 31 indagati

Sono in tutto 31 le persone indagate a vario titolo nell'ambito dell'operazione dei finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro, che, con l'ausilio dei militari dei Comando provinciale di Crotone, hanno eseguito un sequestro di beni del valore di circa 350 milioni di euro. Il sequestro ha interessato, in particolare, il parco eolico denominato «Wind farm Isola Capo Rizzuto» situato nell'omonimo comune del crotonese, dotato di 48 aerogeneratori e considerato fra i più grandi d'Europa per estensione e potenza erogata. Secondo la Dda di Catanzaro la realizzazione e la successiva gestione dell'intero parco era totalmente in mano alla cosca Arena, egemone sul territorio, ma si indaga anche su presunte irregolarità connesse al rilascio da parte della Regione Calabria delle autorizzazioni necessarie per la costruzione della struttura. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, con accuse che vanno dai reati contro la pubblica amministrazione all'interposizione fiduciaria nella titolarità di beni, a violazioni urbanistiche, con l'aggravante della «mafiosità» per aver «agito - ritengono gli inquirenti - al fine di agevolare le illecite attività consortili facenti capo alla cosca Arena». Fra gli indagati anche Pasquale Arena classe '53, dirigente del Comune di Isola Capo Rizzuto, fratello di Carmine - morto nel 2004 in un agguato - nonché nipote diretto del vecchio capo clan, Nicola Arena.
(L'Unità del 3 luglio)