martedì 28 agosto 2012

L'Ilva di Taranto e la Nike

Quando le industrie manifatturiere acquistano l'acciaio dell'Ilva di Riva non possono dimenticare o far finta di non sapere le continue violazioni delle norme contro gli inquinamenti perché - come si legge nell'accusa del Gip del Tribunale di Taranto, questa azienda scientificamente e coscientemente non rispetta gli standard europei. I continui appelli dei politici e sindacalisti per salvaguardare comunque la produzione siderurgica e non chiudere lo stabilimento in quanto si danneggerebbe tutto il comparto manifatturiero fanno finta di dimenticare la storia della Nike che, quindici anni fa, fu boicottata perché sfruttava i bambini di molti paesi asiatici. Dopo quella presa di posizione di consumatori e sindacalisti americani il marchio, leader nel mondo sportivo, ha eliminato quella vergogna e dal 2010 è rientrata tra le aziende più etiche e sostenibili del mondo. Ha salvato i posti di lavoro senza sfruttare i bambini che lavoravano in condizioni inumane. E se i nostri industriali adottassero la condotta dei consumatori Nike (che invitavano a boicottare quei prodotti di largo consumo)?
ROCCO TANCREDI
(da L'Unità,7 agosto)