sabato 27 ottobre 2012

UN CAMMINO TROPPO LENTO

«Il piano per arrivare ad una società che sia veramente di tutti non è ancora realizzato. Sono ancora poche le cose che tutti hanno liberamente, oltre la vita, l'aria, il sole, il corpo naturale, un cuore, una mente per pensare, una volontà per decidere.
Esiste la società civile, che è una creazione storica molto importante , ma essa è ancora troppo imperfetta. Vi esiste lo sfruttamento de ll'uomo sull'uomo, l'autoritarismo dell'uomo sull'uomo: alcune mani hanno ricchezze grandissime, altre mani, pur lavorando tutto il giorno, non riescono a riportare a casa (e quale casa certe volte) un guadagno sufficiente; alcuni hanno un potere grandissimo nel comandare, nell'imporre agli altri la loro volontà anche con la forza e molti altri debbono raccomandarsi e ubbidire per salvare la semplice vita.
Eppure, se si guarda bene, gli sfruttati e gli oppressi sono un'immensa maggioranza in confronto a quelli che hanno il potere politico ed economico. Poche persone decidono della pace e della guerra, del benessere e del disagio di tutti. E chi controlla questi pochi potentissimi? Solo i gruppi di potere; la moltitudine è non presente».
(Aldo Capitini, «Il potere è di tutti», 1964, 1, p. 1)