domenica 28 ottobre 2012

UN NEO COVERTITO AL CATTOLICESIMO UFFICIALE


Magdi Apostata Allam.    

 

Lo avevo perso di vista, forse volutamente, considerandolo, culturalmente, un refuso, da correggere o da trascurare. Oggi lo ritrovo, pur senza averlo cercato, in un editoriale su Il Corriere,  che continua imperterrito a tenerlo tra i collaboratori, ben inserito sul libro-paga, nel quale sferra un’arringa in difesa della conferenza stampa di Berlusconi, sottolineando il coraggio di rivoltarsi contro i dictat della Germania, contro il governo delle tasse di Monti, contro l’IMU, contro la magistratura, contro la Costituzione, contro le colombe che nidificano dentro il suoi partito, contro i giornalisti che non hanno speso una riga in difesa dell’indifendibile.

Ci mancava solo la difesa d’ufficio del ciellino Magdi Apostata Allam (lui si fa chiamare Magdi Cristiano Allam, ma per me rimane un apostata senza conversione, non avendo capito nulla  del messaggio di Cristo, per cui il nome che si è dato non gli compete).

Siamo nell’ambito del “lavoro nero”, dove il termine preso dalla scala cromatica ha assunto il significato di lavoro nascosto, invisibile, mimetizzato nelle cantine delle evasioni fiscali; ma è nel lavoro nero che si verifica la maggior quantità  di “morti bianche”, attraversando l’intera gamma cromatica, dal nero, privo di colore, al bianco che i colori li contiene tutti.

Ma lavoro nero dobbiamo identificare anche un lavoro non chiaro, non identificabile nel suo realizzarsi; un lavoro poco onorevole e in quanto tale eseguito nascondendosi o elevando intorno a sé  una barriera protettiva; in questo caso, “lavoro nero” sarebbe, innanzitutto il non-lavoro dei politici di mestiere.

Chiamerei “lavoro nero”, in quest’ultimo senso, quello svolto da Magdi Apostata Allam nel maggior quotidiano italiano, per servirsi dell’autorevolezza del quotidiano per imbastire un comodo  monologo senza contraddittorio, in difesa di un contorto ragionamento di Berlusconi, che, contraddicendo se stesso nell’arco di 24 h. tende a creare lo sfacelo politico e istituzionale al solo scopo di punire gli italiani per essersi rifiutati di proseguire nella vergogna di averlo osannato.

Magdi Apostata Allam, egiziano, musulmano, si fece cattolico e cristiano e organizzatore di manifestazioni in difesa dei cattolici e del cattolicesimo, indicando la religione alla quale apparteneva, almeno sulla carta, come il pericolo maggiore per la sopravvivenza stessa del cristianesimo; incassò l’appoggio incondizionato del pontefice Ratzinger che lo ha battezzato in mondovisione, incassò anche il sostegno di quella nomenclatura vaticana osatile al Concilio, quindi incassò la candidatura al Parlamento europeo che gli offrì Casini e l’UDC con una valutazione errata che tale si è dimostrata in parecchie circostanze, ivi compresa quella attuale di attacco a Monti e a difesa del cavaliere disarcionato.

La strategia di Magdi Apostata Allam appare sempre più sconcertante; mentre l’intero pianeta tenta di scongiurare l’acuirsi delle guerre e la loro trasformazione in una reciproca “guerra santa”, il musulmano egiziano neo-cattolico con scorta,  autista, appannaggio parlamentare europeo e lauto stipendio del Corriere,  getta benzina sul fuoco al solo fine di inasprire gli animi.
C’è chi lo manovra per documentare le sue aberranti tesi ?

La concomitanza con la diarrea orale del cavaliere e l’immediato sostegno offerto chiarisce i termini della strategia.
C’è chi è interessato acchè le guerre preventive possano ricevere l’unzione della santità ?
Così si materializza il paradosso: la Chiesa viene difesa da un ex musulmano, il quale, proprio in tale veste accusa i suoi ex-confratelli nella fede di nutrire programmi di distruzione di massa del mondo cattolico e cristiano.
Sono ben pochi i lettori che hanno seguito le evoluzioni di Magdi, transitato dall’estrema sinistra radicale (quando scriveva per “La Repubblica”) ad una posizione opportunista.

Il governo Berlusconi lo dotò di scorta protettiva per una fatwa che sarebbe stata pronunciata contro di lui per le affermazioni contro l’Islam; così è diventato il più protetto nemico del mondo islamico, e non perde occasione per identificare nell’Islam il più grande pericolo per questo occidente, trascurando le aggressioni che l’Occidente organizza, ma esaltando l’efferatezza di quanti reagiscono alle aggressioni. Non l’ho mai sentito intervenire con toni di condanna, quando dalla stampa apprendiamo, con notizie veloci, da dimenticare, di bombardamenti nei quali centinaia di bambini perdono la vita. Ha avuto anche parole durissime contro il più grande teologo e storico dell’Islam Tariq Ramadan, colpevole di aver tracciato l’itinerario di integrazione della cultura e della religione islamica in Europa.
E’ stato Tariq Ramadan a chiarire che l’interpretazione della Jhiad come guerra santa è di tre o quattro secoli successiva al Profeta e alla nascita dell’Islam, con versetti che non fanno parte del Corano e che sono conosciuti più in Europa che nel mondo islamico; per queste ragioni il Magdi  Apostata  Allam, facendosi forte dell’autorità mediatica che gli viene concessa, stravolge anche l’evidenza per farsi portatore, sostenitore e difensore  di  ideologie aggressive, fornendo loro una motivazione difensiva.
L’ideale di pace, di solidarietà, di integrazione non appartiene al linguaggio di Allam, perché deve dare corpo alle esigenze violente, alle aggressioni, trovando motivazioni costruite a tavolino, ma propagandate con scientifica attenzione.
Tramite Magdi Apostata Allam il cattolicesimo e il cristianesimo, tornano nelle piazze per manifestare odio e propagandare l’esigenza di prosecuzione di quelle guerre che si vogliono far diventare nuove crociate; così un Magdi Apostata  Allam, egiziano e musulmano, esalta il Dio degli eserciti, che sconfigge il Dio dell’Amore predicato da Cristo.

Ora si fa avvocato difensore del cavaliere….  Su cosa ha messo gli occhi questa volta ?

 

Rosario Amico Roxas