mercoledì 28 novembre 2012

PER GUSTARE L’AMORE DEL DIO VIVENTE

 

Elizabeth Johnson, Alla ricerca del Dio vivente, Fazi, Roma 2012, pp. 320, € 16.

Come abbiano fatto i vescovi USA a condannare un libro come questo mi resta incomprensibile. Chi legge queste pagine, piene di fede e di afflato, è dolcemente aiutato a riscoprire il creato nella sua relazione con il "Dio vivente". E' impossibile fermarsi al primo capitolo tanto il "discorso" si fa coinvolgente. La rassegna delle varie teologie è addirittura troppo riassuntiva per chi negli ultimi 30 anni abbia seguito il fiorire del pluralismo religioso. Si tratta di "cancelli diversi che si aprono su un unico giardino. Nel loro insieme, questi cancelli ci permettono di intravedere il Dio vivente, che è a un tempo ineffabile, vulnerabile, liberatore, relazionale, amante della giustizia, meraviglioso, generoso, protettivo, dinamico e avventuroso, a un tempo creativo, redentivo e accogliente: in una parola Amore" (pag. 282). La teologa esplora i vari linguaggi e dedica pagine, che condivido pienamente, alla simbolica trinitaria. Se si leggesse in modo dogmatico la Trinità, "se si prendesse questa benedizione alla lettera, la sua struttura triedica potrebbe far pensare che la fede cristiana si discosti dal monoteismo. Si tratterebbe di una impressione errata. I cristiani non credono in tre Dei, ma in uno solo …" (pag. 251). Il linguaggio trinitario non è "una definizione o una descrizione, quanto una interpretazione di Dio alla luce della buona novella della salvezza." (pag.251). "Prerogativa di questa fede è il credere che Dio, nella sua unicità, abbia teso la mano al mondo nella persona di Gesù nella potenza dello spirito …" (pag. 251). Nulla che non avessimo letto nei libri di Rahner, Schillebeeckx e Kung già 40 anni fa. Eppure queste pagine fanno respirare un clima di rinascita, di profondo rinnovamento.

Franco Barbero