venerdì 28 dicembre 2012

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA


                                 LA FAMIGLIA DI GESU’ E LE TANTE FAMIGLIE

Vangelo: Lc 2, 41-52


Dal Vangelo secondo Luca

I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» .

Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» . Ma essi non compresero le sue parole.

Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Alle riflessioni di Francesco Giusti e di Augusto Cavadi aggiungo solo alcune note.
Oggi mi danno prurito , anzi nausea, certi messaggi cattolici doc sulla “sacralità della famiglia” ripetuti a iosa. Alla “sacra famiglia” fatta di un vecchierello impotente e da una vergine asessuata non crede più nessuno. I teologi ci spiegano il significato di questa bella ed edificante novella e gran parte del popolo di Dio la legge come una delle tante storie dei preti. Le donne sanno bene come nascono i bambini e questo “dogma” l’hanno digerito ed espulso da secoli, senza tanti passaggi interpretativi. La gerarchia ribadisce il dogma , ma questa Maria  vergine o extravergine lascia assolutamente indifferente il credente adulto che la colloca tra la Befana e babbo natale, nell’arsenale dei miti e delle leggende. Ben altra e preziosa è la testimonianza di Miriam, donna ebrea credente, moglie , madre che accompagnò con Giuseppe questo figlio “profeticamente pazzo” educandolo alla fede di Abramo, Isacco, Sara, Anna…..
Mi colpisce e mi addolora il fatto che, mentre gli uomini e le donne cercano un messaggio di vita, il clero continua a propinare credenze e dogmi.  Il dogma produce una religione pietrificata, un consenso acritico, una sottomissione costante all’autorità oppure distacco dall’esperienza di fede. La fede diventa adulta quando  rilegge i dogmi alla luce del messaggio biblico e si conceda dalla lettura fondamentalistica. Se non si archivia la concezione dogmatico-dottrinaria che soffoca la fede, si rimane nella prigione dell’istituzione ecclesiastica.
La “verità “ di Dio, il Suo amore, la Sua incondizionata accoglienza non si lasciano ingabbiare nelle definizioni dottrinarie. Dio non abita nei mausolei o nei monumenti linguistici immutabili. Gli stessi Concilii intesero le loro formulazioni come approssimazioni e come linguaggi storicamente datati e relativi.
Oggi la festa della famiglia di Nazaret ci apre ad un orizzonte vasto e costruttivo. Le modalità della famiglia sono molteplici. Anche i cristiani comprendono che sia gli eterosessuali che gli omosessuali possono costruire delle vere e sane famiglie. E’ un vero arricchimento della mappa familiare da accogliere come un prezioso dono di Dio. Solo i fondamentalisti negano questa profezia che si fa strada in tutto il mondo e in tutte le religioni.
Grazie, o Dio, che dilati nel mondo gli spazi dell’amore e non hai diviso il mondo a “fette”, ma tutti ci accogli secondo la nostra natura.  Don Franco Barbero.