Arcore: limpero vacilla.
Indistintamente tutti gli imperi hanno avuto bisogno del sostegno del mito, costruito ad arte per esaltare il capo e indicarlo alla distratta attenzione come il solo, lunico, il magnifico, capace di realizzare leterno sogno delletà delloro. Limperatore ci mette la sua per incoraggiare il mito che lo esalta, ma in genere si affida a fedelissimi incapaci che lo idolatrano in cambio di un posticino a tavola.
Non cè bisogno ripescare il mito di Roma o gli imperi precedenti o immediatamente successivi per cercare conferma, basta guardare allimmediato passato o al tristissimo presente per vedere avallata la teoria del mito. Anche il fascismo cercò di appropriarsi del mito di Roma, anche nella formalità del saluto, per rinverdire nella italica memoria il fascino di un potere destinato dalla storia ad essere grande.
Lattualità tragicamente presente ci propone il mito dellintoccabile, dellinfallibile, del tuttologo che non si può contraddire, perché si tratta del migliore, anzi, dellunico in grado di salvare la patria dalle minacce dei barbari rinati, contro i quali, generosamente, limperatore destina i suoi sforzi per salvare la patria dal precipizio verso cui la barbarie vorrebbe farla cadere.
Le rimembranze estorte dalla storia romana richiamano la fede nella vittoria, che non può non assistere il predestinato, perché si trova nel giusto e la Dea Vittoria premia chi sta nel giusto e combatte il male.
Poco importa se la Dea Vittoria si serviva di guerre sanguinose che culminavano nellassoggettamento di intere nazioni e popoli.
Roma fu lunico esempio di tutti i tempi di una città diventata impero, che rilasciava patenti di superiorità identificando, o permettendo di identificarsi civis romanus sum, come lasciapassare onnivalente; fu questa la ragione che elevò Roma a città eterna, perché limpero esige leternità.
Adesso tocca ad Arcore diventare sede del nuovo impero, dopo quasi ventanni di prove generali e inciampi indegne di un imperatore illuminato che fonda il suo patere sulla giustizia che emana ogni suo gesto o atto.
Limpero di Arcore sarebbe fondato sul suo fondatore, per questo limperatore non può essere inquisito, sconfitto, sfiduciato, perderebbe il fascino delluomo superiore e irripetibile, scivolando nei difetti di un uomo qualunque. Linseguimento del potere ha questa ragione mimetizzata nellurgenza di salvare la patria, perché è limpero che deve affermarsi e tale affermazione ritornerebbe al suo fondatore come segno indelebile: Deus vult. Si perché centra anche la religione, della quale limperatore si fa paladino e difensore, cercando anche il sostegno dei capi religiosi in cambio del sostegno che offre alla religione.
Ma se qualcosa si inceppa crolla il mito e con esso limpero e con limpero limperatore, dimostrandosi la vanità di una presunta superiorità e ci ricorda come il mito della vittoria veniva esaltato e consegnato allagnello sgozzato; così lipotesi di una affermazione del nuovo impero, con limprovvisato imperatore, necessiterà di un agnello da sgozzare al quale dedicare la vittoria.
Il popolo italiano accetterà di farsi agnello sacrificale e permetterà laffermarsi del nuovo impero di Arcore, o delegittimerà definitivamente i sogni di gloria per ricominciare daccapo, da dove la storia italiana del progresso e dello sviluppo si è fermata ?
Rosario Amico Roxas